TeraPlast / Sebastiano Cavazza
Qual è il tuo ruolo in azienda e con quali figure ti interfacci maggiormente?
Da qualche anno sono Responsabile Marketing in TeraPlast, dove coordino un team composto da altre 3 persone. Abbiamo iniziato l’attività di marketing alla fine del 2019 e, in questi anni, siamo cresciuti a livello di operatività. È stato, ed è tutt’ora, un percorso ricco di stimoli durante il quale abbiamo cancellato i pregiudizi legati al settore comunicazione. Adesso abbiamo creato un rapporto e un dialogo più ampio e sviluppato grazie al quale l’area marketing aziendale può portare avanti diversi progetti. L’obiettivo è strutturarci ulteriormente in maniera tale da coordinare anche gli altri reparti, partendo dal commerciale.
Che cosa ti ha portato ad assumere una posizione nell’ambito marketing?
Mi sono trasferito a Milano per frequentare l’Istituto IED. Ho sempre desiderato formarmi per diventare una figura professionale nell’ambito Comunicazione ed entrare, poi, in azienda. Prima di arrivare in TeraPlast, ho maturato altre esperienze sempre nel settore B2B. Ho scelto di entrare in questa realtà perché, sin da subito, ho trovato challenging il dover costruire il marketing aziendale dalla base. Inoltre, il nostro è un target particolare perché ci rivolgiamo sia al B2B che al B2C, sfaccettando la comunicazione e ponendo sfide sempre diverse. Facendo parte anche del team Ricerca e Sviluppo, ho una visione sia estetica che tecnica dei nostri prodotti che vengono riversate nella comunicazione aziendale.
Quale social utilizzate con maggior coinvolgimento e quale meno?
Siamo partiti da una strategia che metteva Facebook al centro della comunicazione di TeraPlast. Negli ultimi anni, però, abbiamo notato che su Instagram vi è stata una riscoperta del mondo del gardening e del green. Le persone, costrette a casa durante la pandemia, hanno dato spazio alla cura dei propri giardini e piante, dando una scossa a un settore che era diventato una nicchia. Questa ripresa ha dato spazio a tanti creator e influencer che trattano temi legati al mondo delle piante e del verde. Inoltre i nostri prodotti, dal 2018, sono realizzati con plastica riciclata e quindi sono perfetti per il settore green. Instagram ci ha dato la possibilità di raggiungere community numerose tramite partnership con microinfluencer di settore. Le piattaforme più lontane per noi, in questo momento, sono Twitch e TikTok, anche se stiamo percependo l’arrivo del nostro target di riferimento. Twitch e la sua modalità di contenuto sono ancora un po’ lontani dal mondo gardening.
I dati dimostrano che avere un numero di follower basso lede l’immagine del brand, cosa ne pensi?
Credo che questa percezione dipenda dal settore in cui si opera. Nella nicchia di TeraPlast, il numero di follower non viene ancora visto come un dato importante. In questo caso si tratta di un target che predilige il contenuto, le informazioni utili che vengono fornite dai creator seguiti. È una community che si basa su una comunicazione che ha l’obiettivo di insegnare e di fornire consigli per la cura delle piante. Il mondo del giardinaggio esula ancora da personalità con un grande seguito ed è, quindi, privo di quella malizia che contraddistingue altri settori dove il numero di follower è importante. Inoltre, il tone of voice utilizzato in questo settore è molto più rilassato, calmo poiché molto più libero e sensibile a certe tematiche.
Quanto contano le recensioni online, sono importanti?
Le recensioni nel B2B hanno un peso diverso rispetto al B2C. Nel nostro caso, infatti, le recensioni B2B fanno riferimento alla percezione di collaboratori esterni su aspetti di procedura come la logistica, mentre le recensioni nel mondo del consumo trattano effettivamente il prodotto e sono quindi più vicine al processo d’acquisto. Per questo motivo, in TeraPlast, spesso, ci siamo concentrati principalmente su quelle lasciate su Amazon. Questa è la piattaforma più vicina al cliente finale e alle sue esperienze: è qui che abbiamo prestato più attenzione. A livello personale, tendo a leggere principalmente quelle negative perché trovo che il più delle volte racchiudano i commenti più interessanti e gli aspetti che più di tutti mi aiutano ad avere un’idea chiara dei problemi che si possono riscontrare dopo l’acquisto di un prodotto. Mi piace lasciarne sia positive che negative, cercando di sottolineare le mie esigenze e la mia esperienza.
Hai pensato di avvalerti dell’aiuto di professionisti del mondo social vista l’importanza raggiunta dalle piattaforme digitali e la loro complessità di gestione?
Dal 2019 abbiamo iniziato a studiare delle strategie anche nell’ambito del Marketing. Per quanto riguarda i social, TeraPlast ha deciso di collaborare con realtà esterne. Ci siamo resi conto che un supporto in questo ambito era necessario, soprattutto per creare contenuti professionali e in linea con il brand. Adesso abbiamo internalizzato la comunicazione, lavorando anche sul tone of voice per renderlo più immediato e meno istituzionale. In generale sono convinto che ci debba essere uno scambio tra interno ed esterno: fondere il DNA aziendale alle conoscenze dei professionisti permette di creare una comunicazione coerente e lineare.
Quali sono i progetti di comunicazione aziendale futuri?
Tra poco saremo online con il nuovo sito di TeraPlast, più funzionale e curato sotto ogni aspetto. In ambito comunicazione vorremmo coinvolgere in maniera più ampia le figure del panorama gardening, andando a collaborare con realtà giovani e con un approccio fresco. Desideriamo creare un dialogo molto più aperto con queste community per dare un imprinting più dinamico al nostro brand.
TeraPlast / Sebastiano Cavazza
Qual è il tuo ruolo in azienda e con quali figure ti interfacci maggiormente?
Da qualche anno sono Responsabile Marketing in TeraPlast, dove coordino un team composto da altre 3 persone. Abbiamo iniziato l’attività di marketing alla fine del 2019 e, in questi anni, siamo cresciuti a livello di operatività. È stato, ed è tutt’ora, un percorso ricco di stimoli durante il quale abbiamo cancellato i pregiudizi legati al settore comunicazione. Adesso abbiamo creato un rapporto e un dialogo più ampio e sviluppato grazie al quale l’area marketing aziendale può portare avanti diversi progetti. L’obiettivo è strutturarci ulteriormente in maniera tale da coordinare anche gli altri reparti, partendo dal commerciale.
Che cosa ti ha portato ad assumere una posizione nell’ambito marketing?
Mi sono trasferito a Milano per frequentare l’Istituto IED. Ho sempre desiderato formarmi per diventare una figura professionale nell’ambito Comunicazione ed entrare, poi, in azienda. Prima di arrivare in TeraPlast, ho maturato altre esperienze sempre nel settore B2B. Ho scelto di entrare in questa realtà perché, sin da subito, ho trovato challenging il dover costruire il marketing aziendale dalla base. Inoltre, il nostro è un target particolare perché ci rivolgiamo sia al B2B che al B2C, sfaccettando la comunicazione e ponendo sfide sempre diverse. Facendo parte anche del team Ricerca e Sviluppo, ho una visione sia estetica che tecnica dei nostri prodotti che vengono riversate nella comunicazione aziendale.
Quale social utilizzate con maggior coinvolgimento e quale meno?
Siamo partiti da una strategia che metteva Facebook al centro della comunicazione di TeraPlast. Negli ultimi anni, però, abbiamo notato che su Instagram vi è stata una riscoperta del mondo del gardening e del green. Le persone, costrette a casa durante la pandemia, hanno dato spazio alla cura dei propri giardini e piante, dando una scossa a un settore che era diventato una nicchia. Questa ripresa ha dato spazio a tanti creator e influencer che trattano temi legati al mondo delle piante e del verde. Inoltre i nostri prodotti, dal 2018, sono realizzati con plastica riciclata e quindi sono perfetti per il settore green. Instagram ci ha dato la possibilità di raggiungere community numerose tramite partnership con microinfluencer di settore. Le piattaforme più lontane per noi, in questo momento, sono Twitch e TikTok, anche se stiamo percependo l’arrivo del nostro target di riferimento. Twitch e la sua modalità di contenuto sono ancora un po’ lontani dal mondo gardening.
I dati dimostrano che avere un numero di follower basso lede l’immagine del brand, cosa ne pensi?
Credo che questa percezione dipenda dal settore in cui si opera. Nella nicchia di TeraPlast, il numero di follower non viene ancora visto come un dato importante. In questo caso si tratta di un target che predilige il contenuto, le informazioni utili che vengono fornite dai creator seguiti. È una community che si basa su una comunicazione che ha l’obiettivo di insegnare e di fornire consigli per la cura delle piante. Il mondo del giardinaggio esula ancora da personalità con un grande seguito ed è, quindi, privo di quella malizia che contraddistingue altri settori dove il numero di follower è importante. Inoltre, il tone of voice utilizzato in questo settore è molto più rilassato, calmo poiché molto più libero e sensibile a certe tematiche.
Quanto contano le recensioni online, sono importanti?
Le recensioni nel B2B hanno un peso diverso rispetto al B2C. Nel nostro caso, infatti, le recensioni B2B fanno riferimento alla percezione di collaboratori esterni su aspetti di procedura come la logistica, mentre le recensioni nel mondo del consumo trattano effettivamente il prodotto e sono quindi più vicine al processo d’acquisto. Per questo motivo, in TeraPlast, spesso, ci siamo concentrati principalmente su quelle lasciate su Amazon. Questa è la piattaforma più vicina al cliente finale e alle sue esperienze: è qui che abbiamo prestato più attenzione. A livello personale, tendo a leggere principalmente quelle negative perché trovo che il più delle volte racchiudano i commenti più interessanti e gli aspetti che più di tutti mi aiutano ad avere un’idea chiara dei problemi che si possono riscontrare dopo l’acquisto di un prodotto. Mi piace lasciarne sia positive che negative, cercando di sottolineare le mie esigenze e la mia esperienza.
Hai pensato di avvalerti dell’aiuto di professionisti del mondo social vista l’importanza raggiunta dalle piattaforme digitali e la loro complessità di gestione?
Dal 2019 abbiamo iniziato a studiare delle strategie anche nell’ambito del Marketing. Per quanto riguarda i social, TeraPlast ha deciso di collaborare con realtà esterne. Ci siamo resi conto che un supporto in questo ambito era necessario, soprattutto per creare contenuti professionali e in linea con il brand. Adesso abbiamo internalizzato la comunicazione, lavorando anche sul tone of voice per renderlo più immediato e meno istituzionale. In generale sono convinto che ci debba essere uno scambio tra interno ed esterno: fondere il DNA aziendale alle conoscenze dei professionisti permette di creare una comunicazione coerente e lineare.
Quali sono i progetti di comunicazione aziendale futuri?
Tra poco saremo online con il nuovo sito di TeraPlast, più funzionale e curato sotto ogni aspetto. In ambito comunicazione vorremmo coinvolgere in maniera più ampia le figure del panorama gardening, andando a collaborare con realtà giovani e con un approccio fresco. Desideriamo creare un dialogo molto più aperto con queste community per dare un imprinting più dinamico al nostro brand.