Sovema / Susanna Beltrame Azzalini
Qual è stato il tuo percorso fino ad assumere questo ruolo in azienda?
Ho iniziato il mio percorso studiando Lingue Orientali all’Università Ca’ Foscari, ho vissuto un anno e mezzo in Cina e poi le mie conoscenze della lingua cinese mi hanno portata in Sovema, ormai tredici anni fa, nel reparto commerciale. Nel frattempo avevo conseguito anche un Master in Marketing e Comunicazione, ampliando il mio bagaglio e la mia formazione. Quando sono arrivata, Sovema non presentava un Ufficio Marketing ma, dopo qualche anno, ho affiancato il Direttore marketing del tempo, crescendo professionalmente e prendendo poi in mano il lavoro di comunicazione. Ora abbiamo creato una struttura ben definita e, oltre a me, c’è un’altra figura che si occupa di marketing. Io invece gestisco tutta la parte online e offline, come fiere ed eventi. Negli anni ci siamo occupati anche di creare un’identità del brand che fosse coerente e lineare.
Cosa ne pensi dell’utilizzo dei social media nel segmento di mercato B2B?
Negli ultimi anni ho visto una crescita significativa tra i nostri competitor. Credo che Sovema sia stata uno dei precursori nell’utilizzo dei canali social, soprattutto nella nostra nicchia. Nel corso dell’ultimo periodo si è giunti alla conclusione che, anche se è un mercato B2B, i social sono un ottimo strumento per creare una presenza e una linea diretta con il pubblico target di riferimento, entrando quasi a far parte della loro quotidianità. Si tratta poi anche di comprendere quale social sposa meglio l’identità dell’azienda e realizzare, quindi, dei contenuti ad hoc che, non solo facciano parte di una strategia più ampia, ma che siano in linea con lo “stile” caratteristico di ogni piattaforma.
Quale social è più in linea con il vostro modello di business e quale meno?
In Sovema utilizziamo solamente LinkedIn al momento. Questa è una scelta che deriva da uno studio di mercato: operando in un settore estremamente B2B abbiamo selezionato il canale social più adatto per rivolgerci a chi lavora nelle aziende. LinkedIn, inoltre, è la piattaforma sulla quale i nostri clienti si aspettano di trovarci perché è notoriamente conosciuta per un certo tipo di dinamiche, target e aziende che la utilizzano. Ci dedichiamo anche all’employer branding: abbiamo una rete di collaboratori e dipendenti che contribuisce attivamente alla strategia definita per questo canale social. Potremmo dire che la piattaforma più lontana dal modello di business di Sovema sia, al momento, TikTok. Questo è dovuto sia al target che caratterizza questo social sia alla tipologia di contenuti che offre: il nostro prodotto non si sposa facilmente con contenuti che fanno dell’estetica una parte fondamentale.
I dati dimostrano che avere un numero di follower basso lede l’immagine del brand, cosa ne pensi?
Penso che avere una fanbase piccola possa essere indice del fatto che ci sia poco lavoro o che la realtà non sia abbastanza strutturata per dedicare risorse alla parte social. Curare questo aspetto è un biglietto da visita: con un numero più alto di follower sei sicuro di trovare contenuti interessanti sulla pagina perché c’è una dimostrazione di fidelizzazione. Inoltre è sicuramente un indice di quanto l’azienda sia conosciuta al di fuori dell’offline. Ovviamente focalizzarsi troppo su questo dato potrebbe essere percepito anche all’opposto: bisogna trovare il giusto equilibrio, dimostrando che l’azienda si strutturata ma anche che ci sono altre parti importanti su cui lavorare nel mondo digital, come l’engagement. In Sovema ora stiamo portando avanti degli studi sul nostro target, concentrandoci sulla parte di advertising di LinkedIn.
Quanto contano le recensioni online, sono importanti?
Sovema è una realtà verticalizzata sul mercato B2B dove le recensioni, se così si possono chiamare, avvengono ancora grazie al passa parola. È sicuramente una parte importantissima per la reputazione, la conoscenza e lo sviluppo di un’azienda ma credo che dipenda molto dalla nicchia in cui si opera. Personalmente consulto le recensioni di locali, luoghi e attività quando viaggio ed è capitato anche che ne lasciassi qualcuna sulla piattaforma utilizzata per prenotare il servizio, da Booking fino a TripAdvisor passando per Google e altri social del settore.
Hai mai collaborato con professionisti per quanto riguarda la sfera social?
Sovema ha collaborato con diverse realtà che si occupavano di differenti aspetti e lavori. Attualmente siamo affiancati da un’agenzia relativamente piccola ma molto fidata che cura tutta la parte operativa della nostra comunicazione, dal sito web fino alle creatività su LinkedIn. Penso sia importante dare vita a un rapporto simbiotico interno – esterno: nessuno ci conosce meglio di noi stessi ma affidarsi a professionisti esterni porta con sé il vantaggio di essere sempre aggiornati e affiancati da figure specializzate in un determinato settore del marketing. Affidarsi a una realtà unica permette di ottimizzare i tempi e le comunicazioni: briefing chiari e completi aiutano a lavorare meglio sia dal lato nostro sia dal lato esterno. Mi rendo conto che si stia andando sempre più verso la verticalità dei servizi in maniera tale da aumentare la qualità di essi però, al momento, lavoriamo bene con questa realtà che ci affianca completamente.
Quali sono i progetti di comunicazione aziendale futuri?
In questo periodo ci stiamo concentrando molto sullo studio e sulla ricerca anche tramite dei progetti finanziati dall’Unione Europea che includono, tra gli altri aspetti, lo sviluppo e ricerca. In questo modo Istituti e aziende del settore formano un consorzio per fare domanda per entrare a far parte del bando europeo. Sovema è stata coinvolta in due di questi progetti: uno ha come obiettivo abbattere l’impatto ambientale nel nostro settore, andando quindi a lavorare sulle criticità presenti nella filiera. Abbiamo avviato poi un progetto basato sulla realtà virtuale con l’ausilio degli oculus e contiamo di lavorarci ancora per perfezionarlo e implementarlo nel migliore dei modi.
Sovema / Susanna Beltrame Azzalini
Qual è stato il tuo percorso fino ad assumere questo ruolo in azienda?
Ho iniziato il mio percorso studiando Lingue Orientali all’Università Ca’ Foscari, ho vissuto un anno e mezzo in Cina e poi le mie conoscenze della lingua cinese mi hanno portata in Sovema, ormai tredici anni fa, nel reparto commerciale. Nel frattempo avevo conseguito anche un Master in Marketing e Comunicazione, ampliando il mio bagaglio e la mia formazione. Quando sono arrivata, Sovema non presentava un Ufficio Marketing ma, dopo qualche anno, ho affiancato il Direttore marketing del tempo, crescendo professionalmente e prendendo poi in mano il lavoro di comunicazione. Ora abbiamo creato una struttura ben definita e, oltre a me, c’è un’altra figura che si occupa di marketing. Io invece gestisco tutta la parte online e offline, come fiere ed eventi. Negli anni ci siamo occupati anche di creare un’identità del brand che fosse coerente e lineare.
Cosa ne pensi dell’utilizzo dei social media nel segmento di mercato B2B?
Negli ultimi anni ho visto una crescita significativa tra i nostri competitor. Credo che Sovema sia stata uno dei precursori nell’utilizzo dei canali social, soprattutto nella nostra nicchia. Nel corso dell’ultimo periodo si è giunti alla conclusione che, anche se è un mercato B2B, i social sono un ottimo strumento per creare una presenza e una linea diretta con il pubblico target di riferimento, entrando quasi a far parte della loro quotidianità. Si tratta poi anche di comprendere quale social sposa meglio l’identità dell’azienda e realizzare, quindi, dei contenuti ad hoc che, non solo facciano parte di una strategia più ampia, ma che siano in linea con lo “stile” caratteristico di ogni piattaforma.
Quale social è più in linea con il vostro modello di business e quale meno?
In Sovema utilizziamo solamente LinkedIn al momento. Questa è una scelta che deriva da uno studio di mercato: operando in un settore estremamente B2B abbiamo selezionato il canale social più adatto per rivolgerci a chi lavora nelle aziende. LinkedIn, inoltre, è la piattaforma sulla quale i nostri clienti si aspettano di trovarci perché è notoriamente conosciuta per un certo tipo di dinamiche, target e aziende che la utilizzano. Ci dedichiamo anche all’employer branding: abbiamo una rete di collaboratori e dipendenti che contribuisce attivamente alla strategia definita per questo canale social. Potremmo dire che la piattaforma più lontana dal modello di business di Sovema sia, al momento, TikTok. Questo è dovuto sia al target che caratterizza questo social sia alla tipologia di contenuti che offre: il nostro prodotto non si sposa facilmente con contenuti che fanno dell’estetica una parte fondamentale.
I dati dimostrano che avere un numero di follower basso lede l’immagine del brand, cosa ne pensi?
Penso che avere una fanbase piccola possa essere indice del fatto che ci sia poco lavoro o che la realtà non sia abbastanza strutturata per dedicare risorse alla parte social. Curare questo aspetto è un biglietto da visita: con un numero più alto di follower sei sicuro di trovare contenuti interessanti sulla pagina perché c’è una dimostrazione di fidelizzazione. Inoltre è sicuramente un indice di quanto l’azienda sia conosciuta al di fuori dell’offline. Ovviamente focalizzarsi troppo su questo dato potrebbe essere percepito anche all’opposto: bisogna trovare il giusto equilibrio, dimostrando che l’azienda si strutturata ma anche che ci sono altre parti importanti su cui lavorare nel mondo digital, come l’engagement. In Sovema ora stiamo portando avanti degli studi sul nostro target, concentrandoci sulla parte di advertising di LinkedIn.
Quanto contano le recensioni online, sono importanti?
Sovema è una realtà verticalizzata sul mercato B2B dove le recensioni, se così si possono chiamare, avvengono ancora grazie al passa parola. È sicuramente una parte importantissima per la reputazione, la conoscenza e lo sviluppo di un’azienda ma credo che dipenda molto dalla nicchia in cui si opera. Personalmente consulto le recensioni di locali, luoghi e attività quando viaggio ed è capitato anche che ne lasciassi qualcuna sulla piattaforma utilizzata per prenotare il servizio, da Booking fino a TripAdvisor passando per Google e altri social del settore.
Hai mai collaborato con professionisti per quanto riguarda la sfera social?
Sovema ha collaborato con diverse realtà che si occupavano di differenti aspetti e lavori. Attualmente siamo affiancati da un’agenzia relativamente piccola ma molto fidata che cura tutta la parte operativa della nostra comunicazione, dal sito web fino alle creatività su LinkedIn. Penso sia importante dare vita a un rapporto simbiotico interno – esterno: nessuno ci conosce meglio di noi stessi ma affidarsi a professionisti esterni porta con sé il vantaggio di essere sempre aggiornati e affiancati da figure specializzate in un determinato settore del marketing. Affidarsi a una realtà unica permette di ottimizzare i tempi e le comunicazioni: briefing chiari e completi aiutano a lavorare meglio sia dal lato nostro sia dal lato esterno. Mi rendo conto che si stia andando sempre più verso la verticalità dei servizi in maniera tale da aumentare la qualità di essi però, al momento, lavoriamo bene con questa realtà che ci affianca completamente.
Quali sono i progetti di comunicazione aziendale futuri?
In questo periodo ci stiamo concentrando molto sullo studio e sulla ricerca anche tramite dei progetti finanziati dall’Unione Europea che includono, tra gli altri aspetti, lo sviluppo e ricerca. In questo modo Istituti e aziende del settore formano un consorzio per fare domanda per entrare a far parte del bando europeo. Sovema è stata coinvolta in due di questi progetti: uno ha come obiettivo abbattere l’impatto ambientale nel nostro settore, andando quindi a lavorare sulle criticità presenti nella filiera. Abbiamo avviato poi un progetto basato sulla realtà virtuale con l’ausilio degli oculus e contiamo di lavorarci ancora per perfezionarlo e implementarlo nel migliore dei modi.