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Potocco Marianna Potocco Conpac

Potocco / Marianna Potocco

Global Brand Manager

Qual è stato il tuo percorso fino ad assumere questo ruolo in azienda?

Ho studiato a Londra, frequentando l’indirizzo Management della European School of Economics, sia per la Laurea Triennale sia per il Master di secondo livello. Tra le due Lauree ho lavorato come stagista per sei mesi presso una realtà di arredo, vivendo appieno il clima del Salone del Mobile. Sempre in Inghilterra ho lavorato anche nell’Ufficio Marketing di Ferrero, grazie agli scambi lavorativi tra l’Università e le aziende. Tornata in Italia sono entrata nell’Ufficio Marketing di Potocco, partecipando al suo sviluppo nel corso del tempo, iniziando dalla parte branding. Ho sempre continuato a inseguire il mio sogno di viaggiare diventando Global Brand Manager, un ruolo che unisce il Marketing all’Ufficio Commerciale e ne cura sia le comunicazioni interne sia i rapporti esterni.

Cosa ne pensi dell’utilizzo dei social media nel segmento di mercato B2B?

In linea di massima mi sento di poter dire che all’estero i social vengano utilizzati di più rispetto alla realtà nazionale. Questo dato però è da confrontare con le dinamiche interne e specifiche di ogni mercato in cui si opera. Nel settore dove lavora Potocco la distinzione tra online e offline è ancora poco marcata in alcuni Paesi e bisogna comunque tenere conto che il pubblico di riferimento ha preferenze, sensibilità e desideri differenti in ogni parte del mondo. In Germania, per esempio, i social vengono utilizzati in maniera massiccia mentre in Austria è quasi il contrario. Capire le dinamiche sociali proprie di ogni mercato e saperle tradurre sulle piattaforme è forse la parte più stimolante e difficile al tempo stesso. 

Quale social è più in linea con il vostro modello di business e quale meno?

Instagram e LinkedIn sono sicuramente le piattaforme dove Potocco è più forte: un po’ per l’impatto visivo e un po’ per l’anima del brand. Trovo che Facebook sia ormai una piattaforma un po’ statica e, assieme a Google Ads, non costituisce un social molto in linea con il nostro modello di business. TikTok e YouTube al momento non sono piattaforme sulle quali investiamo molto essendo più complesse. Bisogna studiare il target a cui fare riferimento e capire, non solo come rivolgersi a esso, ma soprattutto dove poter comunicare al meglio. Alcuni dei nostri competitor veicolano la loro comunicazione attraverso i social senza però renderli una vetrina ma utilizzandoli come strumento per brand awareness, creando un legame con il loro target che esuli dalle semplici foto. 

I dati dimostrano che avere un numero di follower basso lede l’immagine del brand, cosa ne pensi?

Secondo me tuttora il numero di follower è un dato che viene ancora tenuto in grande considerazione come valore e come metro di paragone. In alcuni settori però potrebbe essere sinonimo di qualità e d’eccellenza anche se sono la cultura e la sensibilità del pubblico a determinare come viene recepito questo numero. È necessario anche rendersi conto che avere una fanbase molto grande non è sempre sinonimo di un’alta percentuale di engagement e interazioni, anzi molto spesso capita il contrario.

Quanto contano le recensioni online, sono importanti?

Le recensioni sono utili per capire i punti di forza e le debolezze di un’azienda: riuscire a individuare dove poter migliorare e dove mantenersi costanti è un goal non da poco. Viaggiando molto, personalmente, tendo ad affidarmi abbastanza alle recensioni online, sia per i luoghi sia per i brand da conoscere. Sono senza dubbio uno strumento molto importante attraverso il quale le persone esprimono la propria opinione. Bisogna, però, stare attenti a non sopravvalutare i giudizi che si possono trovare online.

Hai mai collaborato con professionisti per quanto riguarda la sfera social?

Inizialmente in Potocco abbiamo collaborato con professionisti esterni per quanto riguarda il lato social. Ci siamo resi conto però che internamente mancava una rete di supporto per questa attività e abbiamo quindi cercato di creare un team di risorse che potessero collaborare con una realtà esterna. A mio avviso, affidandosi a professionisti, si lavora in maniera più efficace poiché la loro formazione è continua e sempre aggiornata sulle nuove dinamiche specifiche di ogni piattaforma. È importante poter contare su strumenti, come il sito web realizzato ad hoc, per creare strategie social che abbiano basi solide.

Quali sono i progetti di comunicazione aziendale futuri?

Nel futuro di Potocco vediamo un sito web aziendale rinnovato, più improntato a supportare una strategia a 360 gradi e dove poter veicolare il traffico proveniente dai social. Grazie agli investimenti che abbiamo portato avanti negli scorsi anni, contiamo di concludere il 2024 riducendo completamente a zero le emissioni: un grande progetto che racconteremo nel dettaglio anche sui canali social di Potocco. Siamo impegnati anche nella sostenibilità e nella parità di genere ormai da tempo.

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Potocco Marianna Potocco Conpac

Potocco / Marianna Potocco

Qual è stato il tuo percorso fino ad assumere questo ruolo in azienda?

Ho studiato a Londra, frequentando l’indirizzo Management della European School of Economics, sia per la Laurea Triennale sia per il Master di secondo livello. Tra le due Lauree ho lavorato come stagista per sei mesi presso una realtà di arredo, vivendo appieno il clima del Salone del Mobile. Sempre in Inghilterra ho lavorato anche nell’Ufficio Marketing di Ferrero, grazie agli scambi lavorativi tra l’Università e le aziende. Tornata in Italia sono entrata nell’Ufficio Marketing di Potocco, partecipando al suo sviluppo nel corso del tempo, iniziando dalla parte branding. Ho sempre continuato a inseguire il mio sogno di viaggiare diventando Global Brand Manager, un ruolo che unisce il Marketing all’Ufficio Commerciale e ne cura sia le comunicazioni interne sia i rapporti esterni.

Cosa ne pensi dell’utilizzo dei social media nel segmento di mercato B2B?

In linea di massima mi sento di poter dire che all’estero i social vengano utilizzati di più rispetto alla realtà nazionale. Questo dato però è da confrontare con le dinamiche interne e specifiche di ogni mercato in cui si opera. Nel settore dove lavora Potocco la distinzione tra online e offline è ancora poco marcata in alcuni Paesi e bisogna comunque tenere conto che il pubblico di riferimento ha preferenze, sensibilità e desideri differenti in ogni parte del mondo. In Germania, per esempio, i social vengono utilizzati in maniera massiccia mentre in Austria è quasi il contrario. Capire le dinamiche sociali proprie di ogni mercato e saperle tradurre sulle piattaforme è forse la parte più stimolante e difficile al tempo stesso. 

Quale social è più in linea con il vostro modello di business e quale meno?

Instagram e LinkedIn sono sicuramente le piattaforme dove Potocco è più forte: un po’ per l’impatto visivo e un po’ per l’anima del brand. Trovo che Facebook sia ormai una piattaforma un po’ statica e, assieme a Google Ads, non costituisce un social molto in linea con il nostro modello di business. TikTok e YouTube al momento non sono piattaforme sulle quali investiamo molto essendo più complesse. Bisogna studiare il target a cui fare riferimento e capire, non solo come rivolgersi a esso, ma soprattutto dove poter comunicare al meglio. Alcuni dei nostri competitor veicolano la loro comunicazione attraverso i social senza però renderli una vetrina ma utilizzandoli come strumento per brand awareness, creando un legame con il loro target che esuli dalle semplici foto. 

I dati dimostrano che avere un numero di follower basso lede l’immagine del brand, cosa ne pensi?

Secondo me tuttora il numero di follower è un dato che viene ancora tenuto in grande considerazione come valore e come metro di paragone. In alcuni settori però potrebbe essere sinonimo di qualità e d’eccellenza anche se sono la cultura e la sensibilità del pubblico a determinare come viene recepito questo numero. È necessario anche rendersi conto che avere una fanbase molto grande non è sempre sinonimo di un’alta percentuale di engagement e interazioni, anzi molto spesso capita il contrario.

Quanto contano le recensioni online, sono importanti?

Le recensioni sono utili per capire i punti di forza e le debolezze di un’azienda: riuscire a individuare dove poter migliorare e dove mantenersi costanti è un goal non da poco. Viaggiando molto, personalmente, tendo ad affidarmi abbastanza alle recensioni online, sia per i luoghi sia per i brand da conoscere. Sono senza dubbio uno strumento molto importante attraverso il quale le persone esprimono la propria opinione. Bisogna, però, stare attenti a non sopravvalutare i giudizi che si possono trovare online.

Hai mai collaborato con professionisti per quanto riguarda la sfera social?

Inizialmente in Potocco abbiamo collaborato con professionisti esterni per quanto riguarda il lato social. Ci siamo resi conto però che internamente mancava una rete di supporto per questa attività e abbiamo quindi cercato di creare un team di risorse che potessero collaborare con una realtà esterna. A mio avviso, affidandosi a professionisti, si lavora in maniera più efficace poiché la loro formazione è continua e sempre aggiornata sulle nuove dinamiche specifiche di ogni piattaforma. È importante poter contare su strumenti, come il sito web realizzato ad hoc, per creare strategie social che abbiano basi solide.

Quali sono i progetti di comunicazione aziendale futuri?

Nel futuro di Potocco vediamo un sito web aziendale rinnovato, più improntato a supportare una strategia a 360 gradi e dove poter veicolare il traffico proveniente dai social. Grazie agli investimenti che abbiamo portato avanti negli scorsi anni, contiamo di concludere il 2024 riducendo completamente a zero le emissioni: un grande progetto che racconteremo nel dettaglio anche sui canali social di Potocco. Siamo impegnati anche nella sostenibilità e nella parità di genere ormai da tempo.

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