IALC / Andrea Vivoda
Qual è stato il tuo percorso fino ad assumere questo ruolo in azienda?
Mi sono diplomato come Geometra e poi sono entrato in una realtà concorrente, più piccola, situata sempre qui in zona. Dopo circa sei anni ho deciso di cambiare e mi sono spostato in Sud Africa, dove ho frequentato un corso di inglese e dove ho conosciuto persone provenienti da un po’ tutto il mondo, dal Brasile fino all’Arabia. Successivamente sono entrato in IALC, affiancando il precedente Responsabile Marketing, per iniziare un percorso di crescita nella comunicazione: ho imparato molti aspetti della gestione dei social e ho seguito tutta la parte design e contenuti del sito web, appoggiandomi a un’agenzia esterna. Ho cercato di supportare questo lavoro con ricerche e studi dei nostri competitors, capendo cosa potesse funzionare e come renderlo nostro. Coordino anche tutta la parte di immagine aziendale, dai biglietti da visita fino alle realizzazioni natalizie. In poche parole mi occupo del marketing sia online sia offline.
Cosa ne pensi dell’utilizzo dei social media nel segmento di mercato B2B?
Ho notato che i competitors di IALC, soprattutto quelli più strutturati, utilizzano abbastanza le piattaforme social. Ora come ora l’uso dei social è aumentato rispetto a qualche anno fa, anche nel segmento di mercato B2B. Magari non tutti i brand sono presenti su tutte le piattaforme, optando per quelle più affini all’anima dell’azienda, però ho riscontrato un aumento delle pagine istituzionali.
Quale social è più in linea con il vostro modello di business e quale meno?
Il social più in linea con IALC è sicuramente LinkedIn, dove concentriamo le nostre risorse ed energie per creare una strategia e una presenza studiata. Piattaforme più dinamiche e dal tono di voce più leggero, come Pinterest e TikTok, non sono molto analoghe alla nostra realtà. Credo che la presenza sui social debba essere accompagnata da strategia a supporto: per esempio, il feed di Instagram permette di dare vita a molte strutture creative, dove l’estetica è al primo posto. Trovo che nel marketing, così come in tutti i settori, la qualità debba essere più importante della quantità.
I dati dimostrano che avere un numero di follower basso lede l’immagine del brand, cosa ne pensi?
Come dicevo, per me conta molto di più la qualità dei contenuti che il numero di follower. In IALC preferiamo avere una fanbase più ridotta ma pubblicare visual più catchy rispetto al concentrarci sul numero di follower. Si tratta di trovare dei contenuti in linea sia con il brand che con il social di destinazione in maniera tale da creare una strategia completa ed efficace che abbia come obiettivo non la mera crescita della fanbase. Tra gli altri aspetti, credo che la costanza sia un’arma vincente in questo settore: porsi dei goal e proseguire verso quella strada porta sicuramente a risultati positivi.
Quanto contano le recensioni online, sono importanti?
Nel mercato B2B credo che le recensioni vengano tenute ancora poco in considerazione per tutta una serie di fattori, come la componente assai importante del passaparola. In IALC, per esempio, non ne monitoriamo molto l’andamento: si tratta più di un aiuto per capire dove poter migliorare. Personalmente, invece, ne scrivo poche ma le consulto abbastanza, utilizzando sia Google che TripAdvisor, dove cerco principalmente locali di food.
Hai mai collaborato con professionisti per quanto riguarda la sfera social?
IALC ha collaborato con realtà esterne solo per quanto riguarda il sito web e la realizzazione di alcuni cataloghi. Per la sfera social non ci siamo mai rivolti a professionisti esterni e, al momento, gestiamo tutto internamente. Questo è dovuto, principalmente, al fatto che ora come ora non abbiamo avuto la necessità di creare conversione sui social ma stiamo portando avanti una strategia in ottica presenza del brand.
Quali sono i progetti di comunicazione aziendale futuri?
Già dall’inizio del prossimo anno vorremmo comunicare la collaborazione tra IALC e Schüco: si tratterà di contenuti destinati alle pagine social ma anche alle riviste di architettura e a un bacino più ampio del settore. Questa partnership riguarda un progetto durato all’incirca due anni, dal primo studio fino all’ultimo passaggio della realizzazione. Quest’anno abbiamo acquisito molti progetti su cui lavorare quindi ci concentreremo molto sulle realizzazioni e sulla comunicazione delle stesse.
IALC / Andrea Vivoda
Qual è stato il tuo percorso fino ad assumere questo ruolo in azienda?
Mi sono diplomato come Geometra e poi sono entrato in una realtà concorrente, più piccola, situata sempre qui in zona. Dopo circa sei anni ho deciso di cambiare e mi sono spostato in Sud Africa, dove ho frequentato un corso di inglese e dove ho conosciuto persone provenienti da un po’ tutto il mondo, dal Brasile fino all’Arabia. Successivamente sono entrato in IALC, affiancando il precedente Responsabile Marketing, per iniziare un percorso di crescita nella comunicazione: ho imparato molti aspetti della gestione dei social e ho seguito tutta la parte design e contenuti del sito web, appoggiandomi a un’agenzia esterna. Ho cercato di supportare questo lavoro con ricerche e studi dei nostri competitors, capendo cosa potesse funzionare e come renderlo nostro. Coordino anche tutta la parte di immagine aziendale, dai biglietti da visita fino alle realizzazioni natalizie. In poche parole mi occupo del marketing sia online sia offline.
Cosa ne pensi dell’utilizzo dei social media nel segmento di mercato B2B?
Ho notato che i competitors di IALC, soprattutto quelli più strutturati, utilizzano abbastanza le piattaforme social. Ora come ora l’uso dei social è aumentato rispetto a qualche anno fa, anche nel segmento di mercato B2B. Magari non tutti i brand sono presenti su tutte le piattaforme, optando per quelle più affini all’anima dell’azienda, però ho riscontrato un aumento delle pagine istituzionali.
Quale social è più in linea con il vostro modello di business e quale meno?
Il social più in linea con IALC è sicuramente LinkedIn, dove concentriamo le nostre risorse ed energie per creare una strategia e una presenza studiata. Piattaforme più dinamiche e dal tono di voce più leggero, come Pinterest e TikTok, non sono molto analoghe alla nostra realtà. Credo che la presenza sui social debba essere accompagnata da strategia a supporto: per esempio, il feed di Instagram permette di dare vita a molte strutture creative, dove l’estetica è al primo posto. Trovo che nel marketing, così come in tutti i settori, la qualità debba essere più importante della quantità.
I dati dimostrano che avere un numero di follower basso lede l’immagine del brand, cosa ne pensi?
Come dicevo, per me conta molto di più la qualità dei contenuti che il numero di follower. In IALC preferiamo avere una fanbase più ridotta ma pubblicare visual più catchy rispetto al concentrarci sul numero di follower. Si tratta di trovare dei contenuti in linea sia con il brand che con il social di destinazione in maniera tale da creare una strategia completa ed efficace che abbia come obiettivo non la mera crescita della fanbase. Tra gli altri aspetti, credo che la costanza sia un’arma vincente in questo settore: porsi dei goal e proseguire verso quella strada porta sicuramente a risultati positivi.
Quanto contano le recensioni online, sono importanti?
Nel mercato B2B credo che le recensioni vengano tenute ancora poco in considerazione per tutta una serie di fattori, come la componente assai importante del passaparola. In IALC, per esempio, non ne monitoriamo molto l’andamento: si tratta più di un aiuto per capire dove poter migliorare. Personalmente, invece, ne scrivo poche ma le consulto abbastanza, utilizzando sia Google che TripAdvisor, dove cerco principalmente locali di food.
Hai mai collaborato con professionisti per quanto riguarda la sfera social?
IALC ha collaborato con realtà esterne solo per quanto riguarda il sito web e la realizzazione di alcuni cataloghi. Per la sfera social non ci siamo mai rivolti a professionisti esterni e, al momento, gestiamo tutto internamente. Questo è dovuto, principalmente, al fatto che ora come ora non abbiamo avuto la necessità di creare conversione sui social ma stiamo portando avanti una strategia in ottica presenza del brand.
Quali sono i progetti di comunicazione aziendale futuri?
Già dall’inizio del prossimo anno vorremmo comunicare la collaborazione tra IALC e Schüco: si tratterà di contenuti destinati alle pagine social ma anche alle riviste di architettura e a un bacino più ampio del settore. Questa partnership riguarda un progetto durato all’incirca due anni, dal primo studio fino all’ultimo passaggio della realizzazione. Quest’anno abbiamo acquisito molti progetti su cui lavorare quindi ci concentreremo molto sulle realizzazioni e sulla comunicazione delle stesse.