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Comem Hana Zikmundova Conpac

COMEM / Hana Zikmundova

Marketing & Communication Manager

Qual è stato il tuo percorso fino ad assumere questo ruolo in azienda?

Sono nata e ho studiato alla Facoltà degli studi umanistici, Università Carlo di Praga. Poi mi sono spostata in Italia circa tredici anni fa, ho iniziato lavorando come assistente di direzione per una multinazionale che opera nel mercato dei trasformatori a Monselice. Successivamente sono entrata nell’ambito comunicazione, seguendo fabbriche in tutto il mondo e collaborando con altri uffici marketing. Ai tempi fare comunicazione era ancora considerato come fare delle semplici presentazioni Power Point ma, fortunatamente, con il passare degli anni siamo arrivati a fare digital e a utilizzare tutti gli strumenti che oggi vengono impiegati in COMEM. Seguo questa realtà dal 2016 come communication manager e nel 2020 siamo diventati indipendenti, ritagliandoci il nostro spazio sul mercato. Ho partecipato quindi in maniera significativa al rebranding aziendale scegliendo uno stile completamente diverso dai nostri competitor e creandone uno nostro. Ora l’Ufficio Marketing può contare su altre due risorse che collaborano con me sui progetti di comunicazione sia interna sia esterna e gestendo anche eventi. 

Cosa ne pensi dell’utilizzo dei social media nel segmento di mercato B2B?

COMEM opera fortemente su mercati esteri perciò dobbiamo essere in grado di capire e fare nostre le dinamiche degli altri Paesi, adeguando la nostra comunicazione e i nostri contenuti. LinkedIn viene utilizzato in maniera massiccia anche dai nostri competitor perché è la piattaforma che più si sposa con questo settore. Forse ora si sta iniziando anche a utilizzare Instagram ma ancora in modo saltuario e senza una vera strategia di supporto. Sono convinta che piattaforme come Facebook e Instagram abbiano bisogno di contenuti dedicati, magari meno tecnici, grazie ai quali comunicare un lato più “umano” e gradevole dei processi e delle lavorazioni che ci sono dietro al prodotto. 

Quale social è più in linea con il vostro modello di business e quale meno?

Nel caso specifico di COMEM, LinkedIn è fondamentale: qui cresciamo costantemente e raggiungiamo degli ottimi risultati con le interazioni. Ultimamente dal mercato brasiliano e argentino arrivano richieste relative a un possibile Whatsapp channel che stiamo valutando. TikTok, invece, potrebbe essere una piattaforma interessante per il mercato asiatico anche se a primo impatto potrebbe non essere considerato in linea con il brand. Utilizziamo YouTube come sorta di repository di contenuti anche se per il momento non investiamo molto su questo social.

I dati dimostrano che avere un numero di follower basso lede l’immagine del brand, cosa ne pensi?

Sono convinta che sia più importante avere un pubblico di settore, interessato e attivo e che interagisca con i contenuti, piuttosto che un alto numero di follower che però non sono in target. Al momento non abbiamo destinato un budget per i canali social di COMEM quindi la crescita è completamente organica e siamo molto contenti dei risultati, soprattutto perché siamo riusciti a costruire una fanbase di utenti davvero interessati e fidelizzati ai contenuti. A livello personale, poi, posso affermare che il numero di follower di un’azienda non influenza la mia percezione di essa perché conosco le dinamiche dei social.

Quanto contano le recensioni online, sono importanti?

Diciamo che COMEM opera in un mercato molto di nicchia dove chi cerca i nostri prodotti sa esattamente cosa vuole e di cosa ha bisogno quindi per noi le recensioni non sono fondamentali. Siamo in un ambito molto lontano dal cliente finale, che solitamente è l’utente che recensisce, e quindi ci basiamo molto poco su questo parametro. Il nostro è un mercato che si affida ancora sul passaparola e poco sulla recensione così come siamo abituati a conoscerla oggi. In futuro potrebbe diventare uno strumento interessante per creare un contatto diverso con i più giovani che diventeranno nel tempo il nostro target. Personalmente, invece, guardo le recensioni soprattutto di ristoranti o di attività lontane dal settore in cui lavoro, come quelle dei nostri competitor.

Hai mai collaborato con professionisti per quanto riguarda la sfera social?

Al momento in COMEM siamo in tre a occuparci della parte marketing e comunicazione. Collaboriamo con un’agenzia che ci segue sul lato sito web, implementandolo e fornendoci anche assistenza circa i contenuti video. Per quanto riguarda la sfera social gestiamo tutto internamente perché il nostro è un prodotto difficile da comprendere e da raccontare senza conoscerlo nel dettaglio perciò ora come ora preferiamo “controllare” noi questa parte, dal content fino al piano editoriale. 

Quali sono i progetti di comunicazione aziendale futuri?

Adesso abbiamo alcuni progetti che stiamo seguendo ma dei quali non vogliamo spoilerare ancora nulla: ci piacerebbe creare una comunicazione dedicata e mirata. Nel corso del prossimo anno ci dedicheremo sicuramente a piani di sostenibilità e ci interesserebbe creare una strategia per arrivare all’utente finale, dove contenuti e approcci sono totalmente differenti. Sicuramente vorremo sviluppare un qualcosa di facile e immediato su cui fare affidamento per capire al meglio il procedimento di montaggio o smontaggio del prodotto: stiamo studiando se questa soluzione possa essere raggiunta tramite dei video tutorial comprensibili a tutti e che, quindi, non subiscano lo stress della traduzione. Ci concentreremo anche sull’implementazione dell’app di COMEM che permette di monitorare il trasformatore da remoto e di fornire un’assistenza più rapida, efficace e sostenibile rispetto a un tempo.

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Comem Hana Zikmundova Conpac

COMEM / Hana Zikmundova

Qual è stato il tuo percorso fino ad assumere questo ruolo in azienda?

Sono nata e ho studiato alla Facoltà degli studi umanistici, Università Carlo di Praga. Poi mi sono spostata in Italia circa tredici anni fa, ho iniziato lavorando come assistente di direzione per una multinazionale che opera nel mercato dei trasformatori a Monselice. Successivamente sono entrata nell’ambito comunicazione, seguendo fabbriche in tutto il mondo e collaborando con altri uffici marketing. Ai tempi fare comunicazione era ancora considerato come fare delle semplici presentazioni Power Point ma, fortunatamente, con il passare degli anni siamo arrivati a fare digital e a utilizzare tutti gli strumenti che oggi vengono impiegati in COMEM. Seguo questa realtà dal 2016 come communication manager e nel 2020 siamo diventati indipendenti, ritagliandoci il nostro spazio sul mercato. Ho partecipato quindi in maniera significativa al rebranding aziendale scegliendo uno stile completamente diverso dai nostri competitor e creandone uno nostro. Ora l’Ufficio Marketing può contare su altre due risorse che collaborano con me sui progetti di comunicazione sia interna sia esterna e gestendo anche eventi. 

Cosa ne pensi dell’utilizzo dei social media nel segmento di mercato B2B?

COMEM opera fortemente su mercati esteri perciò dobbiamo essere in grado di capire e fare nostre le dinamiche degli altri Paesi, adeguando la nostra comunicazione e i nostri contenuti. LinkedIn viene utilizzato in maniera massiccia anche dai nostri competitor perché è la piattaforma che più si sposa con questo settore. Forse ora si sta iniziando anche a utilizzare Instagram ma ancora in modo saltuario e senza una vera strategia di supporto. Sono convinta che piattaforme come Facebook e Instagram abbiano bisogno di contenuti dedicati, magari meno tecnici, grazie ai quali comunicare un lato più “umano” e gradevole dei processi e delle lavorazioni che ci sono dietro al prodotto. 

Quale social è più in linea con il vostro modello di business e quale meno?

Nel caso specifico di COMEM, LinkedIn è fondamentale: qui cresciamo costantemente e raggiungiamo degli ottimi risultati con le interazioni. Ultimamente dal mercato brasiliano e argentino arrivano richieste relative a un possibile Whatsapp channel che stiamo valutando. TikTok, invece, potrebbe essere una piattaforma interessante per il mercato asiatico anche se a primo impatto potrebbe non essere considerato in linea con il brand. Utilizziamo YouTube come sorta di repository di contenuti anche se per il momento non investiamo molto su questo social.

I dati dimostrano che avere un numero di follower basso lede l’immagine del brand, cosa ne pensi?

Sono convinta che sia più importante avere un pubblico di settore, interessato e attivo e che interagisca con i contenuti, piuttosto che un alto numero di follower che però non sono in target. Al momento non abbiamo destinato un budget per i canali social di COMEM quindi la crescita è completamente organica e siamo molto contenti dei risultati, soprattutto perché siamo riusciti a costruire una fanbase di utenti davvero interessati e fidelizzati ai contenuti. A livello personale, poi, posso affermare che il numero di follower di un’azienda non influenza la mia percezione di essa perché conosco le dinamiche dei social.

Quanto contano le recensioni online, sono importanti?

Diciamo che COMEM opera in un mercato molto di nicchia dove chi cerca i nostri prodotti sa esattamente cosa vuole e di cosa ha bisogno quindi per noi le recensioni non sono fondamentali. Siamo in un ambito molto lontano dal cliente finale, che solitamente è l’utente che recensisce, e quindi ci basiamo molto poco su questo parametro. Il nostro è un mercato che si affida ancora sul passaparola e poco sulla recensione così come siamo abituati a conoscerla oggi. In futuro potrebbe diventare uno strumento interessante per creare un contatto diverso con i più giovani che diventeranno nel tempo il nostro target. Personalmente, invece, guardo le recensioni soprattutto di ristoranti o di attività lontane dal settore in cui lavoro, come quelle dei nostri competitor.

Hai mai collaborato con professionisti per quanto riguarda la sfera social?

Al momento in COMEM siamo in tre a occuparci della parte marketing e comunicazione. Collaboriamo con un’agenzia che ci segue sul lato sito web, implementandolo e fornendoci anche assistenza circa i contenuti video. Per quanto riguarda la sfera social gestiamo tutto internamente perché il nostro è un prodotto difficile da comprendere e da raccontare senza conoscerlo nel dettaglio perciò ora come ora preferiamo “controllare” noi questa parte, dal content fino al piano editoriale. 

Quali sono i progetti di comunicazione aziendale futuri?

Adesso abbiamo alcuni progetti che stiamo seguendo ma dei quali non vogliamo spoilerare ancora nulla: ci piacerebbe creare una comunicazione dedicata e mirata. Nel corso del prossimo anno ci dedicheremo sicuramente a piani di sostenibilità e ci interesserebbe creare una strategia per arrivare all’utente finale, dove contenuti e approcci sono totalmente differenti. Sicuramente vorremo sviluppare un qualcosa di facile e immediato su cui fare affidamento per capire al meglio il procedimento di montaggio o smontaggio del prodotto: stiamo studiando se questa soluzione possa essere raggiunta tramite dei video tutorial comprensibili a tutti e che, quindi, non subiscano lo stress della traduzione. Ci concentreremo anche sull’implementazione dell’app di COMEM che permette di monitorare il trasformatore da remoto e di fornire un’assistenza più rapida, efficace e sostenibile rispetto a un tempo.

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