Comac / Paolo Taoso
Qual è stato il tuo percorso fino ad assumere questo ruolo in azienda?
Il mio è stato un percorso sfidante e altamente stimolante. Sono partito dall’ufficio progettazione e prototipi, applicandomi nella stessa direzione dei miei studi tecnici. Sono poi entrato in Comac nel team assistenza tecnica, iniziando a stare a stretto contatto con il personale dei nostri distributori. Così ho capito di voler sviluppare la mia propensione alle relazioni. Per questo ho viaggiato molto, arricchendo il mio bagaglio culturale fino a quando mi sono dedicato al mercato dell’America latina, seguendo anche la parte commerciale. Sentivo però di volere qualcosa di diverso. Per aiutare quei clienti in maniera ancora più proficua, ho iniziato ad analizzare mercati e concorrenza. Da qui è cominciata la mia avventura come responsabile marketing. Con il mio team, affiatato e orientato agli obiettivi, abbiamo ripreso in mano sito web, avviato canali di comunicazione, rivisto l’immagine e creato nuovi strumenti, generando consapevolezza su aspetti vitali come i temi ambientali, sociali ed economici legati a Comac.
Cosa ne pensi dell’utilizzo dei social media nel segmento di mercato B2B?
È fondamentale. Sono un punto di contatto in più, un’ulteriore opportunità per condividere le informazioni relative all’azienda e ai prodotti sia con i clienti che con le persone che effettuano le scelte d’acquisto. Per Comac, per esempio, i social media sono fondamentali per raccontare l’azienda. Li utilizziamo anche per farci conoscere da chi non è del settore: grazie alle “storie di Comac” vogliamo creare un’identità forte di questo brand che molto spesso le persone incrociano durante la giornata senza rendersene conto. Se ben utilizzati possono diventare un luogo di incontro dove le interazioni non sono strettamente pubbliche, per questo riescono a nascere collaborazioni interessanti e stimolanti.
Quale social è più in linea con il vostro modello di business e quale meno?
Sicuramente LinkedIn è il social media che ci permette di raccontare al meglio Comac: è dove riusciamo a rivolgerci direttamente ai nostri distributori o a professionisti davvero interessati. Mentre Facebook e Instagram ci consentono di presentare in modo alternativo i prodotti. Sicuramente, quindi, dipende dall’obiettivo del contenuto che sviluppiamo. Per esempio, Twitter (ops, X) è un social che non ci ha dato il riscontro positivo che abbiamo ottenuto sugli altri canali, anche se nel Regno Unito è molto popolare, e ne stiamo valutando la chiusura. Il social più lontano è sicuramente TikTok che, sono convinto, abbia bisogno di contenuti dinamici quotidianamente. Stiamo “dirottando” sul blog alcuni dei contenuti creati nel corso degli anni: guide, documenti e altre risorse che abbiamo bisogno restino accessibili facilmente.
I dati dimostrano che avere un numero di follower basso lede l’immagine del brand, cosa ne pensi?
Credo che questa affermazione sia molto lontana dalla realtà, probabilmente è accattivante per chi non ha analizzato bene il mondo dei social media. In Comac la pensiamo diversamente: meglio pochi follower e interessati anziché tanti “visualizzatori” che non considereranno mai l’azienda e i suoi prodotti. Da sempre puntiamo alla qualità e non alla quantità, cerchiamo di instaurare un dialogo anche online coinvolgendo coloro che ci piace chiamare i nostri “Comac Professional People”.
Quanto contano le recensioni online, sono importanti?
Molto perché influiscono sul processo decisionale di acquisto. Le aziende B2B come Comac generalmente operano con prodotti più costosi rispetto al segmento B2C, motivo per cui oggi i clienti arrivano più preparati all’acquisto, cercando online recensioni, video, dimostrazioni e comparazioni. Ma le recensioni online sono estremamente importanti anche per la reputazione del brand e, ultima ma non meno importante, per la SEO. Per noi, che consideriamo le persone il nostro valore principale, è importantissimo anche il passaparola. Uno dei motti del nostro Presidente è proprio “Il prodotto di qualità è il miglior veicolo pubblicitario per farsi conoscere”.
Hai mai collaborato con professionisti per quanto riguarda la sfera social?
Le collaborazioni avute sono tutte legate alla formazione in ambito social media, un aspetto che riteniamo fondamentale per fare della buona comunicazione online. In merito alla gestione ci piace seguire i canali Comac internamente in modo da essere sempre reattivi, aggiornati e mantenere il contatto diretto con i nostri follower. Collaboriamo con realtà esterne per quanto riguarda le traduzioni dei testi destinati alle riviste, al blog e ai social. Anche per il sito web ci affidiamo a professionisti per la parte SEO, per l’architettura del sito e per video e progetti in 3D. Avere risorse interne che continuano a formarsi permette di creare una linea diretta con il pubblico: riusciamo a capire meglio il giusto tone of voice da utilizzare, ciò che stimola le persone e come approcciare i contenuti in maniera efficace.
Quali sono i progetti di comunicazione aziendale futuri?
Nel breve termine stiamo preparando la comunicazione del primo Bilancio di Sostenibilità di Comac, una tappa importante che merita di essere comunicata sia internamente che all’esterno dell’azienda. Nel 2024 Comac festeggerà il cinquantesimo anniversario e vorremmo comunicare al meglio questo traguardo. Negli ultimi anni abbiamo investito nel blog cercando di creare un punto informativo sul mondo della pulizia professionale, diffondendo informazioni senza essere troppo autoreferenziali. Per questo abbiamo in programma di aggiornare il layout di questo strumento di comunicazione per noi fondamentale.
Comac / Paolo Taoso
Qual è stato il tuo percorso fino ad assumere questo ruolo in azienda?
Il mio è stato un percorso sfidante e altamente stimolante. Sono partito dall’ufficio progettazione e prototipi, applicandomi nella stessa direzione dei miei studi tecnici. Sono poi entrato in Comac nel team assistenza tecnica, iniziando a stare a stretto contatto con il personale dei nostri distributori. Così ho capito di voler sviluppare la mia propensione alle relazioni. Per questo ho viaggiato molto, arricchendo il mio bagaglio culturale fino a quando mi sono dedicato al mercato dell’America latina, seguendo anche la parte commerciale. Sentivo però di volere qualcosa di diverso. Per aiutare quei clienti in maniera ancora più proficua, ho iniziato ad analizzare mercati e concorrenza. Da qui è cominciata la mia avventura come responsabile marketing. Con il mio team, affiatato e orientato agli obiettivi, abbiamo ripreso in mano sito web, avviato canali di comunicazione, rivisto l’immagine e creato nuovi strumenti, generando consapevolezza su aspetti vitali come i temi ambientali, sociali ed economici legati a Comac.
Cosa ne pensi dell’utilizzo dei social media nel segmento di mercato B2B?
È fondamentale. Sono un punto di contatto in più, un’ulteriore opportunità per condividere le informazioni relative all’azienda e ai prodotti sia con i clienti che con le persone che effettuano le scelte d’acquisto. Per Comac, per esempio, i social media sono fondamentali per raccontare l’azienda. Li utilizziamo anche per farci conoscere da chi non è del settore: grazie alle “storie di Comac” vogliamo creare un’identità forte di questo brand che molto spesso le persone incrociano durante la giornata senza rendersene conto. Se ben utilizzati possono diventare un luogo di incontro dove le interazioni non sono strettamente pubbliche, per questo riescono a nascere collaborazioni interessanti e stimolanti.
Quale social è più in linea con il vostro modello di business e quale meno?
Sicuramente LinkedIn è il social media che ci permette di raccontare al meglio Comac: è dove riusciamo a rivolgerci direttamente ai nostri distributori o a professionisti davvero interessati. Mentre Facebook e Instagram ci consentono di presentare in modo alternativo i prodotti. Sicuramente, quindi, dipende dall’obiettivo del contenuto che sviluppiamo. Per esempio, Twitter (ops, X) è un social che non ci ha dato il riscontro positivo che abbiamo ottenuto sugli altri canali, anche se nel Regno Unito è molto popolare, e ne stiamo valutando la chiusura. Il social più lontano è sicuramente TikTok che, sono convinto, abbia bisogno di contenuti dinamici quotidianamente. Stiamo “dirottando” sul blog alcuni dei contenuti creati nel corso degli anni: guide, documenti e altre risorse che abbiamo bisogno restino accessibili facilmente.
I dati dimostrano che avere un numero di follower basso lede l’immagine del brand, cosa ne pensi?
Credo che questa affermazione sia molto lontana dalla realtà, probabilmente è accattivante per chi non ha analizzato bene il mondo dei social media. In Comac la pensiamo diversamente: meglio pochi follower e interessati anziché tanti “visualizzatori” che non considereranno mai l’azienda e i suoi prodotti. Da sempre puntiamo alla qualità e non alla quantità, cerchiamo di instaurare un dialogo anche online coinvolgendo coloro che ci piace chiamare i nostri “Comac Professional People”.
Quanto contano le recensioni online, sono importanti?
Molto perché influiscono sul processo decisionale di acquisto. Le aziende B2B come Comac generalmente operano con prodotti più costosi rispetto al segmento B2C, motivo per cui oggi i clienti arrivano più preparati all’acquisto, cercando online recensioni, video, dimostrazioni e comparazioni. Ma le recensioni online sono estremamente importanti anche per la reputazione del brand e, ultima ma non meno importante, per la SEO. Per noi, che consideriamo le persone il nostro valore principale, è importantissimo anche il passaparola. Uno dei motti del nostro Presidente è proprio “Il prodotto di qualità è il miglior veicolo pubblicitario per farsi conoscere”.
Hai mai collaborato con professionisti per quanto riguarda la sfera social?
Le collaborazioni avute sono tutte legate alla formazione in ambito social media, un aspetto che riteniamo fondamentale per fare della buona comunicazione online. In merito alla gestione ci piace seguire i canali Comac internamente in modo da essere sempre reattivi, aggiornati e mantenere il contatto diretto con i nostri follower. Collaboriamo con realtà esterne per quanto riguarda le traduzioni dei testi destinati alle riviste, al blog e ai social. Anche per il sito web ci affidiamo a professionisti per la parte SEO, per l’architettura del sito e per video e progetti in 3D. Avere risorse interne che continuano a formarsi permette di creare una linea diretta con il pubblico: riusciamo a capire meglio il giusto tone of voice da utilizzare, ciò che stimola le persone e come approcciare i contenuti in maniera efficace.
Quali sono i progetti di comunicazione aziendale futuri?
Nel breve termine stiamo preparando la comunicazione del primo Bilancio di Sostenibilità di Comac, una tappa importante che merita di essere comunicata sia internamente che all’esterno dell’azienda. Nel 2024 Comac festeggerà il cinquantesimo anniversario e vorremmo comunicare al meglio questo traguardo. Negli ultimi anni abbiamo investito nel blog cercando di creare un punto informativo sul mondo della pulizia professionale, diffondendo informazioni senza essere troppo autoreferenziali. Per questo abbiamo in programma di aggiornare il layout di questo strumento di comunicazione per noi fondamentale.