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Borgo Molino Filippo Canel Conpac

Borgo Molino / Filippo Canel

Sales & Marketing Manager

Che cosa ti ha portato ad assumere una posizione nell’ambito marketing?

Arrivo da un’azienda familiare del settore vitivinicolo quindi ho sempre avuto una predilezione per questo mondo. Ho studiato Ragioneria, conseguendo poi un master in Digital Export Management. L’esperienza più formativa in ambito lavorativo è stata in una piccola azienda del settore. Qui è stato fondamentale virare la comunicazione su una linea più personale e umana in quanto il vino è, di per sé, un prodotto celato e complesso nel suo insieme. La fase più significativa è stata, con buona probabilità, aprire un blog di settore durante la pandemia. Questo mi ha permesso di creare un legame più pratico tra la produzione e le caratteristiche ricercate dal consumatore. Da poco più di un anno sono entrato a far parte di Borgo Molino, un’azienda a conduzione familiare dalle solide prospettive che ha un’ineguagliabile capacità di porsi nuovi obiettivi.

Qual è il tuo ruolo in azienda e con quali figure ti interfacci maggiormente?

In Borgo Molino ricopro il ruolo di Sales Manager in alcune delle province più competitive in Italia: Belluno, Treviso e Alto Veneziano e seguo anche la parte dell’accoglienza. Inoltre, supervisiono la comunicazione digitale del brand, esponendomi in prima persona per realizzare i contenuti destinati ai social. Trovo difficile individuare una sola figura professionale con cui mi interfaccio perché cerco di creare delle relazioni interpersonali con tutti i miei colleghi. Posso dire che il lato produzione è quello con cui ho più scambi: abbiamo un pool di enologi in grado di valorizzare ed esprimere la personalità di ogni vitigno con uno stile estremamente distintivo. Grazie alla composizione del team, ogni scelta viene studiata nel dettaglio e valutata in un brainstorming enologico importante e completo.

Quale social utilizzate con maggior coinvolgimento e quale meno?

Borgo Molino è presente su Instagram, Facebook, TikTok e LinkedIn. Instagram è la piattaforma da cui siamo partiti mentre Facebook è dove possiamo comunicare con un pubblico più in linea con il nostro target. Desideriamo, però, andare a coinvolgere anche un bacino d’utenza più giovane, per questo utilizziamo ampiamente Instagram. TikTok ci ha stupito per i risultati: la nostra comunicazione si basa molto sui reels e su quella tipologia di contenuto che può essere riverberato su altre piattaforme. LinkedIn è, forse, il canale meno sfruttato dal nostro brand: per il momento ha contenuti molto istituzionali che vanno un po’ al di fuori del tone of voice che usiamo solitamente.

I dati dimostrano che avere un numero di follower basso lede l’immagine del brand, cosa ne pensi?

Credo che questa sia una percezione innegabile, purtroppo. Il suo valore tuttavia varia a seconda delle dimensioni e, soprattutto, dello stile comunicativo dell’azienda: noto che le aziende facenti parte dei principali gruppi, per esempio, spesso e volentieri rivolgano particolare attenzione a vanity metrics di questo tipo. Questo numero, tuttavia, non dovrebbe distogliere l’attenzione dalla qualità dei follower: in Borgo Molino preferiamo una fanbase più discreta ma in target e interessata ai nostri contenuti, la nostra sfida è stimolarli genuinamente a interagire con noi. Anche per quanto riguarda le collaborazioni andiamo a preferire dei partner con una fanbase di qualità che portino un valore aggiunto e una prospettiva competente rispetto a grandi brand con una comunicazione più “generalista”.

Quanto contano le recensioni online, sono importanti?

Nel nostro settore le recensioni hanno un’importanza relativa: è un ambiente ancora basato sulle conoscenze interpersonali che gravita intorno a eventi e collaborazioni. Siamo, tuttavia, consapevoli si tratti di un elemento potenzialmente rilevante e stiamo cercando di creare una rete per andare a implementare il volume di feedback rilasciati perché vogliamo migliorare anche su questo aspetto.

Hai pensato di avvalerti dell’aiuto di professionisti del mondo social vista l’importanza raggiunta dalle piattaforme digitali e la loro complessità di gestione?

La comunicazione di Borgo Molino viene gestita quasi completamente dall’interno. Abbiamo collaborato con un professionista per quanto riguarda i contenuti fotografici per realizzare un feed creativo e coinvolgente. Abbiamo girato alcuni video legati alla vendemmia dello scorso anno, ora declinati in reel contestualizzati in una strategia più ampia. In generale trovo che uno scambio di informazioni, visioni e idee tra interno ed esterno possa essere assai proficuo e stimolante.  

Quali sono i progetti di comunicazione aziendale futuri?

Ho da poco rivisto il tone of voice del marketing social di Borgo Molino: vorrei implementare dei contenuti dal taglio più tradizionale in modo da legarli anche alla comunicazione offline. Abbiamo in progetto di creare una sorta di nudge (o “trigger”, NdR) utilizzando dei qr code durante le degustazioni. In questo modo guidiamo il consumatore verso il nostro brand, fornendo informazioni e caratteristiche dei vini. Vogliamo bilanciare in maniera più efficace il connubio tra le bottiglie e il lato umano come valore aggiunto. Andremo a implementare e migliorare la comunicazione offline: gli eventi saranno gestiti in maniera più completa, partendo dalla fotografia e dallo stile dello storytelling. Vorremmo invitare inoltre diversi guest che non vogliamo spoilerare per il momento. Selezionare attentamente i partner che possono divulgare al meglio il nostro brand è una fase di fondamentale importanza per garantire i migliori presupposti comunicativi: conoscenza e rispetto reciproci.

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Borgo Molino Filippo Canel Conpac

Borgo Molino / Filippo Canel

Che cosa ti ha portato ad assumere una posizione nell’ambito marketing?

Arrivo da un’azienda familiare del settore vitivinicolo quindi ho sempre avuto una predilezione per questo mondo. Ho studiato Ragioneria, conseguendo poi un master in Digital Export Management. L’esperienza più formativa in ambito lavorativo è stata in una piccola azienda del settore. Qui è stato fondamentale virare la comunicazione su una linea più personale e umana in quanto il vino è, di per sé, un prodotto celato e complesso nel suo insieme. La fase più significativa è stata, con buona probabilità, aprire un blog di settore durante la pandemia. Questo mi ha permesso di creare un legame più pratico tra la produzione e le caratteristiche ricercate dal consumatore. Da poco più di un anno sono entrato a far parte di Borgo Molino, un’azienda a conduzione familiare dalle solide prospettive che ha un’ineguagliabile capacità di porsi nuovi obiettivi.

Qual è il tuo ruolo in azienda e con quali figure ti interfacci maggiormente?

In Borgo Molino ricopro il ruolo di Sales Manager in alcune delle province più competitive in Italia: Belluno, Treviso e Alto Veneziano e seguo anche la parte dell’accoglienza. Inoltre, supervisiono la comunicazione digitale del brand, esponendomi in prima persona per realizzare i contenuti destinati ai social. Trovo difficile individuare una sola figura professionale con cui mi interfaccio perché cerco di creare delle relazioni interpersonali con tutti i miei colleghi. Posso dire che il lato produzione è quello con cui ho più scambi: abbiamo un pool di enologi in grado di valorizzare ed esprimere la personalità di ogni vitigno con uno stile estremamente distintivo. Grazie alla composizione del team, ogni scelta viene studiata nel dettaglio e valutata in un brainstorming enologico importante e completo.

Quale social utilizzate con maggior coinvolgimento e quale meno?

Borgo Molino è presente su Instagram, Facebook, TikTok e LinkedIn. Instagram è la piattaforma da cui siamo partiti mentre Facebook è dove possiamo comunicare con un pubblico più in linea con il nostro target. Desideriamo, però, andare a coinvolgere anche un bacino d’utenza più giovane, per questo utilizziamo ampiamente Instagram. TikTok ci ha stupito per i risultati: la nostra comunicazione si basa molto sui reels e su quella tipologia di contenuto che può essere riverberato su altre piattaforme. LinkedIn è, forse, il canale meno sfruttato dal nostro brand: per il momento ha contenuti molto istituzionali che vanno un po’ al di fuori del tone of voice che usiamo solitamente.

I dati dimostrano che avere un numero di follower basso lede l’immagine del brand, cosa ne pensi?

Credo che questa sia una percezione innegabile, purtroppo. Il suo valore tuttavia varia a seconda delle dimensioni e, soprattutto, dello stile comunicativo dell’azienda: noto che le aziende facenti parte dei principali gruppi, per esempio, spesso e volentieri rivolgano particolare attenzione a vanity metrics di questo tipo. Questo numero, tuttavia, non dovrebbe distogliere l’attenzione dalla qualità dei follower: in Borgo Molino preferiamo una fanbase più discreta ma in target e interessata ai nostri contenuti, la nostra sfida è stimolarli genuinamente a interagire con noi. Anche per quanto riguarda le collaborazioni andiamo a preferire dei partner con una fanbase di qualità che portino un valore aggiunto e una prospettiva competente rispetto a grandi brand con una comunicazione più “generalista”.

Quanto contano le recensioni online, sono importanti?

Nel nostro settore le recensioni hanno un’importanza relativa: è un ambiente ancora basato sulle conoscenze interpersonali che gravita intorno a eventi e collaborazioni. Siamo, tuttavia, consapevoli si tratti di un elemento potenzialmente rilevante e stiamo cercando di creare una rete per andare a implementare il volume di feedback rilasciati perché vogliamo migliorare anche su questo aspetto.

Hai pensato di avvalerti dell’aiuto di professionisti del mondo social vista l’importanza raggiunta dalle piattaforme digitali e la loro complessità di gestione?

La comunicazione di Borgo Molino viene gestita quasi completamente dall’interno. Abbiamo collaborato con un professionista per quanto riguarda i contenuti fotografici per realizzare un feed creativo e coinvolgente. Abbiamo girato alcuni video legati alla vendemmia dello scorso anno, ora declinati in reel contestualizzati in una strategia più ampia. In generale trovo che uno scambio di informazioni, visioni e idee tra interno ed esterno possa essere assai proficuo e stimolante.  

Quali sono i progetti di comunicazione aziendale futuri?

Ho da poco rivisto il tone of voice del marketing social di Borgo Molino: vorrei implementare dei contenuti dal taglio più tradizionale in modo da legarli anche alla comunicazione offline. Abbiamo in progetto di creare una sorta di nudge (o “trigger”, NdR) utilizzando dei qr code durante le degustazioni. In questo modo guidiamo il consumatore verso il nostro brand, fornendo informazioni e caratteristiche dei vini. Vogliamo bilanciare in maniera più efficace il connubio tra le bottiglie e il lato umano come valore aggiunto. Andremo a implementare e migliorare la comunicazione offline: gli eventi saranno gestiti in maniera più completa, partendo dalla fotografia e dallo stile dello storytelling. Vorremmo invitare inoltre diversi guest che non vogliamo spoilerare per il momento. Selezionare attentamente i partner che possono divulgare al meglio il nostro brand è una fase di fondamentale importanza per garantire i migliori presupposti comunicativi: conoscenza e rispetto reciproci.

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