Bofrost / Jessica Pessotto
Qual è la tua visione del marketing in relazione al ruolo in azienda?
La mia visione è sicuramente orientata alla crescita di Bofrost ma negli ultimi anni, soprattutto dopo la pandemia, c’è stata una trasformazione della visione in cui abbiamo posto il cliente al centro di tutto. Tutte le strategie aziendali volgono a questo nuovo obiettivo, quindi ci stiamo concentrando molto sulla customer satisfaction con un focus specifico sulla digitalizzazione di molti processi interni per supportare e migliorare la vendita. Teniamo molto al marketing esterno ma ancor di più a quello interno, Bofrost ha 2400 dipendenti i quali vengono continuamente informati e aggiornati per contribuire a una comunicazione chiara e orientata al progresso.
Qual è stato il tuo percorso fino ad assumere un ruolo di rilievo nel marketing?
Ho studiato commercio estero alla triennale di Treviso, quindi il mio percorso inizialmente non riguardava il marketing, dopo di che ho completato il biennio di management alla Ca’ Foscari. Finita la magistrale, dopo 3 stage aziendali, mi sono iscritta a un corso di social media marketing che mi ha permesso poi di entrare in Bofrost perché, in quel momento, l’azienda stava ricercando una figura che seguisse l’aspetto digital. Adesso mi occupo interamente della parte digitale insieme a un collega e-commerce specialist e ad altre due colleghe che seguono la parte marketing offline ma ognuno di noi ha in gestione dei progetti trasversali oltre al ruolo primario, dandoci così la possibilità di variare le attività e contaminarci con molte informazioni.
Quale piattaforma social è più in linea con il vostro modello di business e quale meno?
Sicuramente Facebook perché su questa piattaforma risiede il target principale di Bofrost ed è il social dove riscontriamo più interazioni. Negli ultimi anni sta emergendo Instagram anche perché è l’ambiente perfetto per il food per tutto ciò che riguarda l’aspetto di content marketing, motivo per cui abbiamo iniziato ad adottare una strategia Reel che sta portando una crescita importante. La piattaforma meno in linea con l’azienda è Tik Tok, dove c’è stata anche una collaborazione con Stardust House che ha prodotto una crescita di follower enorme però con chiaramente un pubblico non in target. Proviamo sempre ad approcciare tutti i canali per testare l’impatto del marchio in visibilità ma Bofrost è un’azienda puramente commerciale quindi la maggior parte delle azioni sono dirette alla vendita.
Cosa rappresentano e quanto contano oggi i social per la vostra azienda?
Attualmente la vendita diretta ricopre il 84% del fatturato, un 14% riguarda il telemarketing mentre l’online pesa solo l’1% quindi l’ecosistema social è importante ma sicuramente ad oggi non è il core di Bofrost. Il marketing digitale per noi non è solo social, sito e app ma l’intera digitalizzazione dell’azienda per trasmettere con fluidità le informazioni. I nostri venditori sono di diverse fasce d’età, ciò significa che la formazione delle nuove leve è completamente differente e molto più digitale rispetto ai venditori che presentano un expertise meno recente. Il management di Bofrost ha una visione di lungo termine e, seppure ogni interno dell’azienda ha ben presente che il core non è l’online, tutti hanno una visione orientata all’importanza del digitale.
Vista la crescente rilevanza del mondo dei social, unita alla moltitudine di attività riservate all’ufficio marketing, hai mai pensato di affidare le pagine social della tua azienda a dei professionisti?
Prima del mio ingresso in Bofrost i social sono sempre stati gestiti interamente in outsourcing comprendendo anche la parte grafica e del sito. Successivamente al mio onboarding continuiamo a lavorare con agenzie ma non per delegare bensì per effettuare un vero e proprio trasferimento di competenze all’interno. Non si tratta quindi di un full outsourcing, il customer service/care è interno ma per tutto il resto, dal content marketing alla parte pay è un lavoro fatto a 4 mani quindi metà interno e metà esterno: ci piacciono i rapporti inclusivi.
Quali sono i progetti di comunicazione aziendali futuri?
In questo momento sto seguendo lo sviluppo del volantino digitale in modo da permettere agli utenti di prenotare i prodotti velocemente attraverso un link. La prenotazione entra direttamente all’interno del nostro gestionale, così facendo approcciamo le nuove generazioni orientandoci sempre di più alla sostenibilità ambientale. L’efficacia di questo progetto è la velocità delle azioni che possiamo predisporre, un volantino cartaceo ha bisogno di tempo per essere progettato a differenza di quello digitale che invece ci consente di sfruttare il real time marketing per promozioni dedicate e prodotti speciali.
Bofrost / Jessica Pessotto
Qual è la tua visione del marketing in relazione al ruolo in azienda?
La mia visione è sicuramente orientata alla crescita di Bofrost ma negli ultimi anni, soprattutto dopo la pandemia, c’è stata una trasformazione della visione in cui abbiamo posto il cliente al centro di tutto. Tutte le strategie aziendali volgono a questo nuovo obiettivo, quindi ci stiamo concentrando molto sulla customer satisfaction con un focus specifico sulla digitalizzazione di molti processi interni per supportare e migliorare la vendita. Teniamo molto al marketing esterno ma ancor di più a quello interno, Bofrost ha 2400 dipendenti i quali vengono continuamente informati e aggiornati per contribuire a una comunicazione chiara e orientata al progresso.
Qual è stato il tuo percorso fino ad assumere un ruolo di rilievo nel marketing?
Ho studiato commercio estero alla triennale di Treviso, quindi il mio percorso inizialmente non riguardava il marketing, dopo di che ho completato il biennio di management alla Ca’ Foscari. Finita la magistrale, dopo 3 stage aziendali, mi sono iscritta a un corso di social media marketing che mi ha permesso poi di entrare in Bofrost perché, in quel momento, l’azienda stava ricercando una figura che seguisse l’aspetto digital. Adesso mi occupo interamente della parte digitale insieme a un collega e-commerce specialist e ad altre due colleghe che seguono la parte marketing offline ma ognuno di noi ha in gestione dei progetti trasversali oltre al ruolo primario, dandoci così la possibilità di variare le attività e contaminarci con molte informazioni.
Quale piattaforma social è più in linea con il vostro modello di business e quale meno?
Sicuramente Facebook perché su questa piattaforma risiede il target principale di Bofrost ed è il social dove riscontriamo più interazioni. Negli ultimi anni sta emergendo Instagram anche perché è l’ambiente perfetto per il food per tutto ciò che riguarda l’aspetto di content marketing, motivo per cui abbiamo iniziato ad adottare una strategia Reel che sta portando una crescita importante. La piattaforma meno in linea con l’azienda è Tik Tok, dove c’è stata anche una collaborazione con Stardust House che ha prodotto una crescita di follower enorme però con chiaramente un pubblico non in target. Proviamo sempre ad approcciare tutti i canali per testare l’impatto del marchio in visibilità ma Bofrost è un’azienda puramente commerciale quindi la maggior parte delle azioni sono dirette alla vendita.
Cosa rappresentano e quanto contano oggi i social per la vostra azienda?
Attualmente la vendita diretta ricopre il 84% del fatturato, un 14% riguarda il telemarketing mentre l’online pesa solo l’1% quindi l’ecosistema social è importante ma sicuramente ad oggi non è il core di Bofrost. Il marketing digitale per noi non è solo social, sito e app ma l’intera digitalizzazione dell’azienda per trasmettere con fluidità le informazioni. I nostri venditori sono di diverse fasce d’età, ciò significa che la formazione delle nuove leve è completamente differente e molto più digitale rispetto ai venditori che presentano un expertise meno recente. Il management di Bofrost ha una visione di lungo termine e, seppure ogni interno dell’azienda ha ben presente che il core non è l’online, tutti hanno una visione orientata all’importanza del digitale.
Vista la crescente rilevanza del mondo dei social, unita alla moltitudine di attività riservate all’ufficio marketing, hai mai pensato di affidare le pagine social della tua azienda a dei professionisti?
Prima del mio ingresso in Bofrost i social sono sempre stati gestiti interamente in outsourcing comprendendo anche la parte grafica e del sito. Successivamente al mio onboarding continuiamo a lavorare con agenzie ma non per delegare bensì per effettuare un vero e proprio trasferimento di competenze all’interno. Non si tratta quindi di un full outsourcing, il customer service/care è interno ma per tutto il resto, dal content marketing alla parte pay è un lavoro fatto a 4 mani quindi metà interno e metà esterno: ci piacciono i rapporti inclusivi.
Quali sono i progetti di comunicazione aziendali futuri?
In questo momento sto seguendo lo sviluppo del volantino digitale in modo da permettere agli utenti di prenotare i prodotti velocemente attraverso un link. La prenotazione entra direttamente all’interno del nostro gestionale, così facendo approcciamo le nuove generazioni orientandoci sempre di più alla sostenibilità ambientale. L’efficacia di questo progetto è la velocità delle azioni che possiamo predisporre, un volantino cartaceo ha bisogno di tempo per essere progettato a differenza di quello digitale che invece ci consente di sfruttare il real time marketing per promozioni dedicate e prodotti speciali.