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Berti Matteo Berti Conpac

Berti / Matteo Berti

Marketing Director

Qual è stato il tuo percorso fino ad assumere questo ruolo in azienda?

Il mio è stato un percorso particolare: ho iniziato a lavorare come dj quando ero giovane e, durante il giorno, mi occupavo di diverse altre cose. Sono entrato in Berti e ho lavorato pressoché in ogni mansione, dal posatore fino all’autista dei camion per le consegne. Mi sono accorto, però, che in azienda mancava una parte fondamentale: la comunicazione. Bisognava comunicare gli eventi, Berti non aveva il biglietto da visita a quel tempo ma era già una realtà forte con tecnologie uniche in tutta Europa. Ho iniziato dai piccoli aspetti, come il biglietto da visita e il catalogo, e con il passare del tempo mi sono occupato sempre più di marketing. Oggi sono Marketing Director e lavoro con un team che mi affianca e mi supporta in questo settore.

Cosa ne pensi dell’utilizzo dei social media nel segmento di mercato B2B?

Berti ha iniziato a credere nel mondo digitale praticamente agli albori di Facebook perché era l’unico spazio in cui potersi muovere senza aver bisogno di capitale da stanziare. Con il tempo abbiamo raggiunto una fanbase importante e abbiamo cominciato a investire, utilizzandolo come strategia commerciale, forti anche del fatto di essere tra le poche aziende presenti su questa piattaforma. Nel nostro settore, in ogni caso, i social media sono ancora poco impiegati all’interno delle strategie aziendali.

Quale social è più in linea con il vostro modello di business e quale meno?

In passato siamo stati molto forti su Facebook, complice il fatto di aver iniziato quando il mercato non era ancora approdato sulla piattaforma. Ora stiamo crescendo molto bene anche su Instagram e Pinterest: il nostro è un prodotto molto visual quindi si presta perfettamente ai social dove l’impatto visivo è la parte principale. LinkedIn è probabilmente lo spazio meno adatto alla realtà di Berti.

I dati dimostrano che avere un numero di follower basso lede l’immagine del brand, cosa ne pensi?

Secondo me l’utente medio dà ancora molta importanza al numero di follower, soprattutto quando si tratta di un’azienda. Chi lavora nel settore, invece, riesce a distinguere la tipologia di pubblico che una realtà porta con sé e quindi capisce subito se si tratta di follower reali o fake. In ottica futura contiamo di realizzare strategie volte ad aumentare il numero di likes e commenti ai post.

Quanto contano le recensioni online, sono importanti?

In questi ultimi anni si è visto come le persone siano interessate a ciò che scrivono e pensino gli altri utenti del web. Le recensioni sono dunque importantissime e in Berti ci teniamo molto, tanto che le monitoriamo costantemente. Ci sono sempre più siti che filtrano prodotti e luoghi in base alla media delle recensioni, andando ovviamente a penalizzare i punteggi un pochino più bassi.

Hai mai collaborato con professionisti per quanto riguarda la sfera social?

Assolutamente sì, Berti collabora da sempre con professionisti e agenzie esterne creando campagne o progetti molto particolari: ogni professionista è una risorsa incredibile che porta il suo punto di vista e il suo modo di vedere i nostri prodotti, realizzando materiali unici e collaborazioni incredibili.

Quali sono i progetti di comunicazione aziendale futuri?

Da alcuni anni stiamo puntando molto sui configuratori, utili per semplificare le scelte e la personalizzazione dei prodotti. Ci siamo resi conto che, però, il lato visual di questo progetto non era ottimale come speravamo perché non riusciva a rendere giustizia alla realtà dei materiali e dei colori. Ora ci stiamo concentrando per raggiungere l’obiettivo di riuscire a mappare lo spazio delle stanze per creare un’esperienza completa e reale, dove poter richiedere direttamente un preventivo da casa. Stiamo lavorando anche su un nuovo CRM che vada di pari passo al configuratore quindi sicuramente per l’anno a venire ci concentreremo su questi due grandi progetti.

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Berti Matteo Berti Conpac

Berti / Matteo Berti

Qual è stato il tuo percorso fino ad assumere questo ruolo in azienda?

Il mio è stato un percorso particolare: ho iniziato a lavorare come dj quando ero giovane e, durante il giorno, mi occupavo di diverse altre cose. Sono entrato in Berti e ho lavorato pressoché in ogni mansione, dal posatore fino all’autista dei camion per le consegne. Mi sono accorto, però, che in azienda mancava una parte fondamentale: la comunicazione. Bisognava comunicare gli eventi, Berti non aveva il biglietto da visita a quel tempo ma era già una realtà forte con tecnologie uniche in tutta Europa. Ho iniziato dai piccoli aspetti, come il biglietto da visita e il catalogo, e con il passare del tempo mi sono occupato sempre più di marketing. Oggi sono Marketing Director e lavoro con un team che mi affianca e mi supporta in questo settore.

Cosa ne pensi dell’utilizzo dei social media nel segmento di mercato B2B?

Berti ha iniziato a credere nel mondo digitale praticamente agli albori di Facebook perché era l’unico spazio in cui potersi muovere senza aver bisogno di capitale da stanziare. Con il tempo abbiamo raggiunto una fanbase importante e abbiamo cominciato a investire, utilizzandolo come strategia commerciale, forti anche del fatto di essere tra le poche aziende presenti su questa piattaforma. Nel nostro settore, in ogni caso, i social media sono ancora poco impiegati all’interno delle strategie aziendali.

Quale social è più in linea con il vostro modello di business e quale meno?

In passato siamo stati molto forti su Facebook, complice il fatto di aver iniziato quando il mercato non era ancora approdato sulla piattaforma. Ora stiamo crescendo molto bene anche su Instagram e Pinterest: il nostro è un prodotto molto visual quindi si presta perfettamente ai social dove l’impatto visivo è la parte principale. LinkedIn è probabilmente lo spazio meno adatto alla realtà di Berti.

I dati dimostrano che avere un numero di follower basso lede l’immagine del brand, cosa ne pensi?

Secondo me l’utente medio dà ancora molta importanza al numero di follower, soprattutto quando si tratta di un’azienda. Chi lavora nel settore, invece, riesce a distinguere la tipologia di pubblico che una realtà porta con sé e quindi capisce subito se si tratta di follower reali o fake. In ottica futura contiamo di realizzare strategie volte ad aumentare il numero di likes e commenti ai post.

Quanto contano le recensioni online, sono importanti?

In questi ultimi anni si è visto come le persone siano interessate a ciò che scrivono e pensino gli altri utenti del web. Le recensioni sono dunque importantissime e in Berti ci teniamo molto, tanto che le monitoriamo costantemente. Ci sono sempre più siti che filtrano prodotti e luoghi in base alla media delle recensioni, andando ovviamente a penalizzare i punteggi un pochino più bassi.

Hai mai collaborato con professionisti per quanto riguarda la sfera social?

Assolutamente sì, Berti collabora da sempre con professionisti e agenzie esterne creando campagne o progetti molto particolari: ogni professionista è una risorsa incredibile che porta il suo punto di vista e il suo modo di vedere i nostri prodotti, realizzando materiali unici e collaborazioni incredibili.

Quali sono i progetti di comunicazione aziendale futuri?

Da alcuni anni stiamo puntando molto sui configuratori, utili per semplificare le scelte e la personalizzazione dei prodotti. Ci siamo resi conto che, però, il lato visual di questo progetto non era ottimale come speravamo perché non riusciva a rendere giustizia alla realtà dei materiali e dei colori. Ora ci stiamo concentrando per raggiungere l’obiettivo di riuscire a mappare lo spazio delle stanze per creare un’esperienza completa e reale, dove poter richiedere direttamente un preventivo da casa. Stiamo lavorando anche su un nuovo CRM che vada di pari passo al configuratore quindi sicuramente per l’anno a venire ci concentreremo su questi due grandi progetti.

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