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SAMO Industries Claudio Martinolli Conpac

SAMO Industries / Claudio Martinolli

Marketing Director

Qual è stato il tuo percorso fino ad assumere questo ruolo in azienda?

Sin dall’Università mi sono appassionato di comunicazione, ambito che mi permetteva di ampliare sia la parte umanistica sia quella economica. Ai tempi ho scelto di intraprendere la facoltà di Lettere e Filosofia e poi di continuare con un Master in marketing alla Ca’ Foscari di Venezia. La mia primissima esperienza nel mondo del lavoro è stata in ambito delle ricerche di mercato in una realtà a Milano. Successivamente sono rientrato in Veneto, dove Bata stava cercando un responsabile della comunicazione. Nei 5 anni che ho trascorso all’interno di questa realtà ho seguito anche le campagne europee poiché la sede di Padova era diventata il punto di riferimento in Europa. Nei successivi 15 anni mi sono spostato in altre realtà sempre nel settore fashion, seguendone la comunicazione, il marketing e le strategie commerciali. Queste esperienze mi hanno messo a contatto con lo sviluppo dal modello alla produzione, e le problematiche relative all’organizzazione aziendale. Dopo una lunga parentesi nel mondo Travel Industry, dove ho potuto approfondire fra l’altro il Digital Marketing, nel 2017 sono entrato in SAMO Industries (patron dei marchi di arredo bagno Inda, Samo, Lineabeta). Sebbene non avessi un’esperienza diretta nell’arredamento, grazie a mio padre architetto sin da bambino ho respirato e vissuto il mondo del design.

Cosa ne pensi dei social media nel segmento di mercato B2B?

Credo che, sin dall’inizio, l’idea dell’utilizzo dei social sia stata legata alla volontà di approcciare il cliente finale. Ultimamente invece ho notato che si comincia a impiegare le piattaforme anche per coinvolgere il mercato B2B. La comunicazione in questo settore necessita di strategie mirate perché comporta una serie di dinamiche differenti rispetto al B2C, dove ormai i social fanno parte del quotidiano. Il mercato B2B richiede una sorta di educazione del pubblico: ogni settore e ogni azienda ha un suo modo di comunicare che per essere apprezzato va, prima di tutto, compreso.

Quale social è più in linea con il vostro modello di business e quale meno?

Nel mondo del design, caratterizzato da una forte componente visuale, Instagram è fondamentale, supportato anche da Facebook. Trovo il gruppo Meta ormai imprescindibile dato che sono le piattaforme più utilizzate a livello globale. Un social media spesso sottovalutato dalle aziende è Pinterest, che si allinea perfettamente con la logica e la tipologia di contenuto del design. Il social attualmente meno interessante nel nostro settore è TikTok, mentre su LinkedIn si possono attuare delle strategie molto raffinate, in particolare riferimento ai piani di comunicazione B2B.

I dati dimostrano che avere un numero di follower basso lede l’immagine del brand, cosa ne pensi?

A essere onesto non sono molto d’accordo con questa affermazione. Credo che ormai si sia capito che è una metrica quasi superflua. In SAMO Industries preferiamo crescere sul fronte interazioni, reach e coinvolgimento del pubblico. Inoltre il numero di follower è un dato non pulito: spesso si tratta di fake o di follower comprati per vendere la metrica.

Quanto contano le recensioni online, sono importanti?

È sicuramente una parte importante della brand reputation. Spesso il cliente finale confonde produttore e rivenditore, attribuendo elogi o critiche senza comprendere la filiera distributiva. Personalmente leggo e lascio feedback online, anche perché in passato ho utilizzato molto TripAdvisor, durante la mia esperienza nel mondo turistico, e mi è un po’ rimasto l’imprinting di questa piattaforma.

Hai mai collaborato con professionisti per quanto riguarda la sfera social?

SAMO Industries ha collaborato con diverse realtà esterne ed è stata un’esperienza non sempre completamente positiva. Questo perché le agenzie non vivono l’azienda come possiamo fare noi dall’interno, non conoscono i prodotti e le dinamiche commerciali, non sempre facilmente trasferibili all’esterno. Adesso ci affidiamo a un freelance che però ha il vantaggio di aver lavorato nel nostro ufficio marketing per qualche anno.

Quali sono i progetti di comunicazione aziendale futuri?

Durante il Salone del Mobile abbiamo inaugurato il nuovo Inda Milano Showroom, disegnato dallo Studio Marco Piva, che diventa centro e motore di diverse iniziative, anche editoriali, che riguardano soprattutto il mondo dei progettisti e degli architetti. L’altro versante è quello della digitalizzazione dei prodotti e degli strumenti commerciali, in un mondo dove la fruizione dei dati di prodotto è sempre più fondamentale. Vogliamo naturalmente dare spazio anche alla brand reputation, andando a lavorare sia sui canali social sia sulle recensioni.

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SAMO Industries Claudio Martinolli Conpac

SAMO Industries / Claudio Martinolli

Qual è stato il tuo percorso fino ad assumere questo ruolo in azienda?

Sin dall’Università mi sono appassionato di comunicazione, ambito che mi permetteva di ampliare sia la parte umanistica sia quella economica. Ai tempi ho scelto di intraprendere la facoltà di Lettere e Filosofia e poi di continuare con un Master in marketing alla Ca’ Foscari di Venezia. La mia primissima esperienza nel mondo del lavoro è stata in ambito delle ricerche di mercato in una realtà a Milano. Successivamente sono rientrato in Veneto, dove Bata stava cercando un responsabile della comunicazione. Nei 5 anni che ho trascorso all’interno di questa realtà ho seguito anche le campagne europee poiché la sede di Padova era diventata il punto di riferimento in Europa. Nei successivi 15 anni mi sono spostato in altre realtà sempre nel settore fashion, seguendone la comunicazione, il marketing e le strategie commerciali. Queste esperienze mi hanno messo a contatto con lo sviluppo dal modello alla produzione, e le problematiche relative all’organizzazione aziendale. Dopo una lunga parentesi nel mondo Travel Industry, dove ho potuto approfondire fra l’altro il Digital Marketing, nel 2017 sono entrato in SAMO Industries (patron dei marchi di arredo bagno Inda, Samo, Lineabeta). Sebbene non avessi un’esperienza diretta nell’arredamento, grazie a mio padre architetto sin da bambino ho respirato e vissuto il mondo del design.

Cosa ne pensi dei social media nel segmento di mercato B2B?

Credo che, sin dall’inizio, l’idea dell’utilizzo dei social sia stata legata alla volontà di approcciare il cliente finale. Ultimamente invece ho notato che si comincia a impiegare le piattaforme anche per coinvolgere il mercato B2B. La comunicazione in questo settore necessita di strategie mirate perché comporta una serie di dinamiche differenti rispetto al B2C, dove ormai i social fanno parte del quotidiano. Il mercato B2B richiede una sorta di educazione del pubblico: ogni settore e ogni azienda ha un suo modo di comunicare che per essere apprezzato va, prima di tutto, compreso.

Quale social è più in linea con il vostro modello di business e quale meno?

Nel mondo del design, caratterizzato da una forte componente visuale, Instagram è fondamentale, supportato anche da Facebook. Trovo il gruppo Meta ormai imprescindibile dato che sono le piattaforme più utilizzate a livello globale. Un social media spesso sottovalutato dalle aziende è Pinterest, che si allinea perfettamente con la logica e la tipologia di contenuto del design. Il social attualmente meno interessante nel nostro settore è TikTok, mentre su LinkedIn si possono attuare delle strategie molto raffinate, in particolare riferimento ai piani di comunicazione B2B.

I dati dimostrano che avere un numero di follower basso lede l’immagine del brand, cosa ne pensi?

A essere onesto non sono molto d’accordo con questa affermazione. Credo che ormai si sia capito che è una metrica quasi superflua. In SAMO Industries preferiamo crescere sul fronte interazioni, reach e coinvolgimento del pubblico. Inoltre il numero di follower è un dato non pulito: spesso si tratta di fake o di follower comprati per vendere la metrica.

Quanto contano le recensioni online, sono importanti?

È sicuramente una parte importante della brand reputation. Spesso il cliente finale confonde produttore e rivenditore, attribuendo elogi o critiche senza comprendere la filiera distributiva. Personalmente leggo e lascio feedback online, anche perché in passato ho utilizzato molto TripAdvisor, durante la mia esperienza nel mondo turistico, e mi è un po’ rimasto l’imprinting di questa piattaforma.

Hai mai collaborato con professionisti per quanto riguarda la sfera social?

SAMO Industries ha collaborato con diverse realtà esterne ed è stata un’esperienza non sempre completamente positiva. Questo perché le agenzie non vivono l’azienda come possiamo fare noi dall’interno, non conoscono i prodotti e le dinamiche commerciali, non sempre facilmente trasferibili all’esterno. Adesso ci affidiamo a un freelance che però ha il vantaggio di aver lavorato nel nostro ufficio marketing per qualche anno.

Quali sono i progetti di comunicazione aziendale futuri?

Durante il Salone del Mobile abbiamo inaugurato il nuovo Inda Milano Showroom, disegnato dallo Studio Marco Piva, che diventa centro e motore di diverse iniziative, anche editoriali, che riguardano soprattutto il mondo dei progettisti e degli architetti. L’altro versante è quello della digitalizzazione dei prodotti e degli strumenti commerciali, in un mondo dove la fruizione dei dati di prodotto è sempre più fondamentale. Vogliamo naturalmente dare spazio anche alla brand reputation, andando a lavorare sia sui canali social sia sulle recensioni.

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