Margraf / Andrea Pasquale
Qual è stato il tuo percorso fino ad assumere questo ruolo in azienda?
Sono partito dalla formazione del Liceo Scientifico e successivamente mi sono laureato in Economia Aziendale a Vicenza. Poi ho frequentato la magistrale in Comunicazione e Marketing a Verona. Mi affaccio nel mondo del lavoro grazie ad Atena S.p.a come Communication Specialist e poi mi sposto in Lago. Qui lavoro per circa tre anni, prima nell’area Pubbliche Relazioni e successivamente come Responsabile Comunicazioni. Mi occupavo, quindi, di tutta la sfera offline, come cataloghi ed eventi. Per crescita personale decido di spostarmi in Florital, cambiando completamente settore di mercato ed entrando nel mondo ittico. Per un anno lavoro come Marketing Coordinator, poi mi trasferisco a Bassano del Grappa per entrare in una realtà del mondo della bicicletta. Dopo breve tempo entro in Margraf e qui prendo in mano tutta la comunicazione, soprattutto digital. Gestisco e coordino il team marketing, creando strategie mirate agli obiettivi che ci poniamo.
Cosa ne pensi dell’utilizzo dei social media nel segmento di mercato B2B?
Penso che il marketing nel settore B2B sia sempre più da valorizzare. Il marketing fa parte del brand ed è uno strumento fondamentale su cui fare affidamento. Margraf opera in una nicchia del B2B che si rivolge anche al consumatore finale, diventando così B2C. Identificare una differenza tra B2B e B2C forse non è più così tanto semplice come un tempo. Per far conoscere il marchio anche all’utente singolo, oltre che ad altri business, serve una comunicazione “mista”, capace di rivolgersi a entrambi i target nel modo più accessibile possibile. Ultimamente ho notato una grande crescita nell’utilizzo dei social da parte di realtà aziendali, dove magari si riesce a raccontare in maniera brillante prodotti non facili.
Quale social è più in linea con il vostro modello di business e quale meno?
Per Margraf il social più lontano è Facebook, sia per l’idea attuale che abbiamo del brand sia per gli obiettivi futuri che abbiamo in mente. Le due piattaforme più in linea con il nostro marchio, al momento, sono Instagram e LinkedIn. Il primo per un aspetto di immagine ed estetica e il secondo per il lato corporate e sostenibilità. Sono due social molto differenti che però ci permettono di ampliare tantissimo il nostro target con strategie mirate e contenuti coerenti con la piattaforma. Ci piace differenziare i topic da ampliare in base alla destinazione dei contenuti. Se, invece, dovessi identificare un social su cui non siamo presenti perché davvero molto lontano dalla nostra identità direi TikTok. Questo deriva dal fatto che la creazione di contenuti per questa piattaforma richiede tanto investimento in termini di tempo, budget ed energie.
I dati dimostrano che avere un numero di follower basso lede l’immagine del brand, cosa ne pensi?
Purtroppo è una metrica che vale ancora tanto, nel mondo business così come nella “vita reale” del singolo utente. È percepita ancora come un criterio di valutazione: se non hai numeri alti quasi non vieni preso sul serio. Credo che mantenere una coerenza nell’identità del brand debba essere più importante rispetto al numero di follower. Anche l’autenticità gioca un ruolo imprescindibile nel campo marketing e bisogna tenerla bene a mente quando si racconta l’azienda. Questi due valori sono le fondamenta per la comunicazione di Margraf.
Quanto contano le recensioni online, sono importanti?
In Margraf non abbiamo mai curato troppo questo aspetto anche se ultimamente siamo interessati ad ampliare l’uso, e quindi la gestione, di questo strumento. Vogliamo puntare non al nostro Headquarter ma alla nostra sede dove il cliente finale può scegliere il suo marmo. Personalmente utilizzavo TripAdvisor per recensire e ora utilizzo molto di più il pannello di Google e quando viaggio mi rivolgo a Booking.
Hai mai collaborato con professionisti per quanto riguarda la sfera social?
In questo momento la maggior parte della comunicazione di Margraf è internalizzata. Ci affidiamo comunque a realtà esterne per alcuni aspetti come l’ufficio stampa e le pubbliche relazioni. Collaboriamo con professionisti esterni anche per quanto riguarda i content, video e foto sia aziendali che di evento. Per il sito web ci siamo affidati a un’agenzia. Preferiamo collaboratori molto verticali nel loro settore, molto preparati e capaci piuttosto che una realtà che si occupa di tutti gli aspetti della comunicazione.
Quali sono i progetti di comunicazione aziendale futuri?
Margraf in questo momento è molto proiettata al futuro: abbiamo diversi progetti, anche internazionali, che stiamo seguendo. Dopo aver collaborato alla realizzazione della nuova sede del casinò Fountainbleau a Las Vegas, non vogliamo fermarci e stiamo progettando diverse partnership oltreoceano. Nell’ambito della comunicazione, invece, vogliamo concentrarci anche sul coinvolgimento di designer e architetti e sull’ampliamento del nostro sito web. Abbiamo in programma due grandi eventi nel corso del prossimo anno: il Salone del Mobile e Marmomac.
Margraf / Andrea Pasquale
Qual è stato il tuo percorso fino ad assumere questo ruolo in azienda?
Sono partito dalla formazione del Liceo Scientifico e successivamente mi sono laureato in Economia Aziendale a Vicenza. Poi ho frequentato la magistrale in Comunicazione e Marketing a Verona. Mi affaccio nel mondo del lavoro grazie ad Atena S.p.a come Communication Specialist e poi mi sposto in Lago. Qui lavoro per circa tre anni, prima nell’area Pubbliche Relazioni e successivamente come Responsabile Comunicazioni. Mi occupavo, quindi, di tutta la sfera offline, come cataloghi ed eventi. Per crescita personale decido di spostarmi in Florital, cambiando completamente settore di mercato ed entrando nel mondo ittico. Per un anno lavoro come Marketing Coordinator, poi mi trasferisco a Bassano del Grappa per entrare in una realtà del mondo della bicicletta. Dopo breve tempo entro in Margraf e qui prendo in mano tutta la comunicazione, soprattutto digital. Gestisco e coordino il team marketing, creando strategie mirate agli obiettivi che ci poniamo.
Cosa ne pensi dell’utilizzo dei social media nel segmento di mercato B2B?
Penso che il marketing nel settore B2B sia sempre più da valorizzare. Il marketing fa parte del brand ed è uno strumento fondamentale su cui fare affidamento. Margraf opera in una nicchia del B2B che si rivolge anche al consumatore finale, diventando così B2C. Identificare una differenza tra B2B e B2C forse non è più così tanto semplice come un tempo. Per far conoscere il marchio anche all’utente singolo, oltre che ad altri business, serve una comunicazione “mista”, capace di rivolgersi a entrambi i target nel modo più accessibile possibile. Ultimamente ho notato una grande crescita nell’utilizzo dei social da parte di realtà aziendali, dove magari si riesce a raccontare in maniera brillante prodotti non facili.
Quale social è più in linea con il vostro modello di business e quale meno?
Per Margraf il social più lontano è Facebook, sia per l’idea attuale che abbiamo del brand sia per gli obiettivi futuri che abbiamo in mente. Le due piattaforme più in linea con il nostro marchio, al momento, sono Instagram e LinkedIn. Il primo per un aspetto di immagine ed estetica e il secondo per il lato corporate e sostenibilità. Sono due social molto differenti che però ci permettono di ampliare tantissimo il nostro target con strategie mirate e contenuti coerenti con la piattaforma. Ci piace differenziare i topic da ampliare in base alla destinazione dei contenuti. Se, invece, dovessi identificare un social su cui non siamo presenti perché davvero molto lontano dalla nostra identità direi TikTok. Questo deriva dal fatto che la creazione di contenuti per questa piattaforma richiede tanto investimento in termini di tempo, budget ed energie.
I dati dimostrano che avere un numero di follower basso lede l’immagine del brand, cosa ne pensi?
Purtroppo è una metrica che vale ancora tanto, nel mondo business così come nella “vita reale” del singolo utente. È percepita ancora come un criterio di valutazione: se non hai numeri alti quasi non vieni preso sul serio. Credo che mantenere una coerenza nell’identità del brand debba essere più importante rispetto al numero di follower. Anche l’autenticità gioca un ruolo imprescindibile nel campo marketing e bisogna tenerla bene a mente quando si racconta l’azienda. Questi due valori sono le fondamenta per la comunicazione di Margraf.
Quanto contano le recensioni online, sono importanti?
In Margraf non abbiamo mai curato troppo questo aspetto anche se ultimamente siamo interessati ad ampliare l’uso, e quindi la gestione, di questo strumento. Vogliamo puntare non al nostro Headquarter ma alla nostra sede dove il cliente finale può scegliere il suo marmo. Personalmente utilizzavo TripAdvisor per recensire e ora utilizzo molto di più il pannello di Google e quando viaggio mi rivolgo a Booking.
Hai mai collaborato con professionisti per quanto riguarda la sfera social?
In questo momento la maggior parte della comunicazione di Margraf è internalizzata. Ci affidiamo comunque a realtà esterne per alcuni aspetti come l’ufficio stampa e le pubbliche relazioni. Collaboriamo con professionisti esterni anche per quanto riguarda i content, video e foto sia aziendali che di evento. Per il sito web ci siamo affidati a un’agenzia. Preferiamo collaboratori molto verticali nel loro settore, molto preparati e capaci piuttosto che una realtà che si occupa di tutti gli aspetti della comunicazione.
Quali sono i progetti di comunicazione aziendale futuri?
Margraf in questo momento è molto proiettata al futuro: abbiamo diversi progetti, anche internazionali, che stiamo seguendo. Dopo aver collaborato alla realizzazione della nuova sede del casinò Fountainbleau a Las Vegas, non vogliamo fermarci e stiamo progettando diverse partnership oltreoceano. Nell’ambito della comunicazione, invece, vogliamo concentrarci anche sul coinvolgimento di designer e architetti e sull’ampliamento del nostro sito web. Abbiamo in programma due grandi eventi nel corso del prossimo anno: il Salone del Mobile e Marmomac.